La guida online all’Aria AH SI, BEN MIO di Verdi
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L’aria – Trama e sfondo
Trama: Leonora si prepara al suo matrimonio con Manrico. È spaventata; la battaglia con di Luna è imminente e le forze di Manrico sono in minoranza. Lui le assicura il suo amore. Manrico la difenderà come capo. Giura fede eterna a Leonora fino alla morte.
Il ruolo di Manrico è molto impegnativo. È completamente diverso dagli altri ruoli tenorili delle altre due opere della trilogia popolare (Alfredo in Traviata e il Duca in Rigoletto). Nella Scena ed aria di Manrico nel terzo atto, il tenore deve cantare prima un lirico, romantico “ah si ben mio” seguito da un eroico “di quella pira” con il famoso do alto alla fine (cliccare sul link per il ritratto dell’aria “di quella pira”).
Ah si ben mio è l’unica aria estesa di Manrico nel Trovatore. L’aria inizia con l’istruzione di Verdi “cantabile con espressione”. Manrico canta la sua felicità per l’imminente matrimonio (Ah! sì, mio, essere io tuo, tu mia sposa). Ma l’umore è triste e la musica è scritta in minore. Con “Ma pur se nella pagina” (Ma pur se nella pagina De’ miei destini è scritto) è chiaro che il matrimonio avviene in circostanze infelici. Verdi scrive “con dolore” nella partitura. Tuttavia, il passaggio deve essere cantato più con il dolore di una dolorosa presa di coscienza che con un dolore acuto di rassegnazione. La fine dell’aria è scritta in una confortante chiave maggiore.
Quest’aria è una canzone d’amore impregnata del presentimento della morte. Così il passaggio “Ch’io resti fra le vittime, dal ferro ostile trafitto” nella seconda parte della strofa deve essere cantato con un doloroso piano e diminuendo. Il drammatico verso conclusivo “E solo in ciel precederti, la morte a me parrà! (E solo in ciel ti precede La morte a me parrà!) acquista un significato particolare con un trillo sulla parola “parrà”.
L’Aria – il testo di AH SI, BEN MIO
Ah! sì, ben mio, coll’essere
Io tuo, tu mia consorte,
Avrò più l’alma intrepida,
Il braccio avrò più forte;Ma pur se nella pagina
De’ miei destini è scritto
Ch’io resti fra le vittime
Dal ferro ostil trafitto,Fra quegli estremi aneliti
A te il pensier verrà
E solo in ciel precederti
La morte a me parrà!Ah! sì, bontà mia, essendo
io tuo, tu mia consorte,
avrò un’anima più intrepida,
il mio braccio sarà più forte;Ma anche se sulla pagina
del mio destino è scritto
che io rimanga tra le vittime
dal ferro ostile trafitto,Tra quegli estremi desideri
a te il pensiero verrà
E solo nel cielo che ti precede
La morte mi sembrerà!
Scritto per un tenore spinto
Il ruolo di Manrico è scritto per un tenore spinto (italiano) o giovane tenore eroico (tedesco). La voce è forte e maschile. Ha una brillantezza metallica nelle note alte. Cattura con la sua potenza senza sforzo nella tessitura più alta e ha ancora agilità. Nel registro acuto il tenore Spinto può ispirare il pubblico con note alte.
Famose interpretazioni di AH SI, BEN MIO
Prima sentiamo Franco Corelli. Di nuovo sentiamo da Corelli una Cavatina che offre più dramma che poesia. Tuttavia non si può sfuggire all’attrazione di questa voce (Kesting parla di un “macho-magnetismo”). Un po’ inquietante è la biascicata, che era un marchio negativo di Corelli.
Ah si ben mio (1) – Corelli/Karajan
Il prossimo è Carlo Bergonzi. Era l’antitesi di Corelli. Era un grande musicista, che si avvicina a queste Kavatine in modo più lirico/pensierato, tende gli archi e canta le melodie, ma con una voce più piccola.
Ah si ben mio (2) – Bergonzi
La terza interpretazione è di Jussi Björling. Forse il miglior tenore verdiano dalla seconda guerra mondiale. In Ah si ben mio possiamo capire perché. Possedeva sia la potenza vocale che l’eleganza lirica e poteva servire entrambi i poli allo stesso tempo.
Manrico è il ruolo verdiano che Jussi Björling ha cantato di più. In totale l’ha cantato in 67 rappresentazioni. La nuova produzione di quest’opera al Met e la successiva registrazione nel 1952 lo resero famoso come Manrico. Questa registrazione sotto la direzione di Celletti è un po’ più veloce di altre registrazioni, quindi il trillo alla parrà è solo accennato, tuttavia la registrazione con il timbro malinconico della voce di Björling e il bellissimo legato è molto lirico e poetico. L’incarnazione di Manrico da parte di Björling nella sua interpretazione sembra più quella di un amante vulnerabile che quella di un soldato, a beneficio della bellezza di quest’aria. Björling ricevette le più alte lodi da Maria Callas. Ha cantato il Manrico due volte con lei a Chicago e lei lo considerava il miglior Manrico.
Ah si ben mio (3) – Björling
La quarta versione è di Placido Domingo. Questa volta dalla registrazione con Giulini. La sua interpretazione è molto calda ed espressiva e possiamo trovare passaggi meravigliosi come ad esempio il bellissimo trillo alla parrà.
Ah si ben mio (4) – Domingo
Potete ascoltare una calda ed espressiva interpretazione di Franz Völker, cantata in tedesco.
Ah si ben mio (5) – Völker
“Quando il tenore di Monaco Heinrich Knote cantò Manrico al Met, si diceva che avesse spaventato persino Caruso con la potenza della sua voce fenomenalmente estesa. La sua voce arrivava senza sforzo fino al Re”, (Kesting). Ascoltate Knote in una registrazione cantata in tedesco di “Ah si ben mio”.
Ah si ben mio (6) – Knote
Da ascoltare anche lo stesso pezzo in un’interpretazione della voce potente e ancora musicalmente eccellente di Giovanni Martinelli.
Ah si ben mio (7) – Martinelli
E infine la registrazione di Enrico Caruso.
Ah si ben mio (8) – Caruso
Peter Lutz, opera-inside, la guida all’opera online dell’Aria “Ah si ben mio” dall’opera Il trovatore.
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