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La guida all’opera online di HÄNSEL UND GRETEL

L’opera fiabesca di Humperdinck è amata in tutto il mondo per la sua musica popolare. Quasi nessun’altra opera della letteratura lirica è stata tradotta in così tante lingue. L’opera è una delle opere più eseguite al mondo. Continua a leggere

Guida all’opera online e Trama dell’IPHIGENIE EN TAURIDE di Gluck

Insieme al suo “Orfeo ed Euridice”, “Ifigenia su Tauris” è il capolavoro di Gluck. Le melodie sono semplici e belle, l’orchestrazione è avvincente, il dramma è coerente e i tre ruoli principali sono personalità accattivanti e richiedono grandi artisti maturi.

 

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Guida all’opera online e Trama dell’ORFEO ED EURIDICE di Gluck

Orfeo è l’opera più antica che sia rimasta in repertorio senza interruzioni ed è una delle opere più influenti nella storia dell’opera. E con “che faro senza Euridice” è riuscito a creare il primo mega-hit della storia dell’opera.

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La guida dell’opera online su ANDREA CHÉNIER

Umberto Giordano ottenne un successo sensazionale con quest’opera ancor prima del suo trentesimo compleanno. Divenne immortale e, insieme a Mascagni, Leoncavallo e Puccini, una delle quattro stelle più brillanti del “cielo del Verismo”.

 

 

Contenuto

Trama

Commento

Atto I

Atto II

Atto III

Atto IV

Atto IV;

Raccomandazione di registrazione

Raccomandazione di registrazione

 

Punti salienti

Un dì all’azzurro spazio

Credo a una possanza

Ora e soave

Nemico della patria

La mamma morta

Si fui soldato

Come un bel dî di maggio

Vicino a te

 

 

 

 

Ruoli e Trama di ANDREA CHÉNIER

 

 

 

Premiere

Milano, 1896

Libretto

Luigi Illica, basato sulla figura storica di André Chénier.

Ruoli principali

Andrea Chénier, scrittore e poeta (tenore) - Gérard, servo della contessa Coigny e poi procuratore (baritono) - Maddalena, figlia della contessa di Coigny (soprano) - Roucher, amico di Andrea Chénier (basso) - Bersi, cameriera di Maddalena (mezzosoprano).

Recording recommendation

EMI con Maria Callas e Mario del Monaco diretti da Antonino Votto e il Coro e Orchestra della Scala di Milano. Una registrazione alternativa è Luciano Pavarotti e Montserrat Caballé diretta da Riccardo Chailly (DECCA).

 

 

 

 

Commento

 

 

 

Storia e premiere

Da giovane compositore, Giordano fu sotto contratto per diversi anni con l’editore Sonzogno, che lo cacciò con le parole “che è completamente senza talento”. Giordano, completamente squattrinato, era disperato e chiese al suo amico, l’allora noto compositore Franchetti, di mediare. Sonzogno, che era anche direttore della Scala, diede a Giordano un’altra possibilità. Luigi Illica gli scrisse un libretto nel 1894 per una storia del poeta francese “Andrea Chénier”. Ora Giordano si trasferì da Illica a Milano e cominciò a comporre in condizioni miserabili. A volte viveva e componeva nel magazzino di una camera ardente, nei cui piani superiori Illica viveva. Lavorò all’opera durante i due anni seguenti. Quando consegnò il manoscritto finito all’impresario, il consigliere musicale Sonzognos lo rifiutò. Giordano era devastato e contattò l’ormai famoso Pietro Mascagni, il compositore della “Cavalleria rusticana”. Riuscì a calmare Sonzogno che accettò l’opera brontolando. In questo periodo Sonzogno era molto controverso come direttore della Scala, perché aveva dovuto subire molti insuccessi con varie produzioni e temeva un altro flop con “Andrea Chénier”. Anche con l’opera di successo “Carmen” aveva subito un naufragio. Le tensioni tra Sonzogno e Giordano aumentarono ulteriormente quando il tenore si rifiutò di cantare la sua parte e si dovette trovare un sostituto. Così l’atmosfera era molto tesa quando il sipario si alzò nel marzo 1896. Già la prima aria dovette essere ripetuta e la performance si rivelò un grandioso trionfo. Giordano dovette passare davanti al sipario venti volte e salvò così Sonzogno, che fu felicissimo della sorprendente svolta.

 

 

Il Libretto

Luigi Illica prese come base il destino della figura storica di “Andrea Chénier” e inventò una storia d’amore per accompagnarlo. Roucher così come Maddalena e Gérard sono personaggi di fantasia. Quando Illica lavorava all’opera, scriveva anche su “Tosca” e “La Bohème” in tandem con Giacosa. Mentre Giacosa era il poetico “scrittore di versi”, Illica era il sontuoso “narratore”. È sorprendente la quantità di trame e scene che ha incorporato in “Andrea Chénier”: vediamo il nobile castello dell’Ancien Régime, il quadro del pastore, scene di strada a Parigi, un tribunale rivoluzionario, scene di prigione, la scena dell’esecuzione e a queste possiamo aggiungere la dozzina di ruoli di scena. È grazie alla sua forza immaginativa che Umberto Giordano ha potuto ottenere immagini ispiratrici per il suo lavoro compositivo.

 

 

La musica

È stata la pura necessità materiale a ispirare lo spirito creativo di Giordano? Egli offre all’ascoltatore un numero sorprendente di grandi melodie, scene colorate e grandi emozioni. Giordano ha trovato i toni giusti per tutte le scene e i ruoli, e all’età di 27 anni era all’apice della sua potenza creativa. Da allora tutti i tenori e i soprani che avevano rango e nome cantavano le parti attraenti. Una coppia ha addirittura scatenato una guerra di cantanti che è diventata famosa (vedi più avanti). Così quest’opera divenne una classica “opera cantante”, con tutti i vantaggi e gli svantaggi che questo comporta.

 

 

 

 

 

ANDREA CHÉNIER Act 1

 

 

 

 

 

Trama: 1789 nel castello di una contessa. I preparativi per un ballo sono in corso. Oltre a molti nobili, è invitato anche lo scrittore Andrea Chénier.

Una breve introduzione orchestrale descrive con colori fioriti l’opulenza decadente della festa dei nobili durante un inverno di carestia. Il servo Gerard commenta sprezzantemente la nobiltà, accompagnato beffardamente dalla musica da ballo dell’orchestra. Nella seconda parte, la musica si rovescia in uno stato d’animo minaccioso che preannuncia la sventura imminente.

Questo azzurro sofà – Nucci / Howlett

 

 

Il servo Gérard è innamorato di Maddalena

Trama: Il servo Gérard odia gli aristocratici, ma è segretamente innamorato di Maddalena, la figlia della contessa.

La musica cambia con l’arrivo di Maddalena, teneri suoni di arpa e di vento la accompagnano. Anche Gérard, la cui voce si sente in sottofondo, si è improvvisamente calmato di nuovo.

Il giorno intorno – Nucci / Caballé

 

 

Un dipinto a toni dell’Ancien Régime

Trama: La Maddalena, legata in un corpetto stretto, è in attesa del ballo.

Un motivo elegante e aulico introduce questo passaggio, che insieme al secondo motivo di danza bella ed euforica dipinge un meraviglioso quadro musicale dell’Ancien Régime.

Soffocco, moro tutta chiusa – Tebaldi

 

La scena pastorale del pastore

Trama: Un gruppo teatrale mette in scena una scena pastorale per intrattenimento.

Una commedia romantica con coro di donne e accompagnata dall’arpa.

O Pastorelle, Addio

“Un di all azurro”

Trama: Al ballo Maddalena provoca Chénier con parole sull’amore. Lui difende il vero amore ed esprime il suo disprezzo per la nobiltà, che non si preoccupa della miseria del popolo.

Questa famosa aria presenta al tenore una sfida fisica. Lunghi passaggi declamatori e potenti, a volte in tonalità alte, sfidano il tenore. L’aria dura 6 minuti incluso il recitativo.

Ascolterete quest’aria in due versioni, una lirica di Pavarotti e una eroica di Franco Corelli.

Cominciamo con Luciano Pavarotti. È in un tono lirico e caldo.

Un di azzuro (1) – Pavarotti/Chailly

 

Franco Corelli non era il tenore delle sfumature liriche. Fischer (Grosse Stimmen): “Il suo Squillo sembrava tagliare le porte d’acciaio … Si aspetteranno invano effetti sottili, valori e sfumature con Corelli, come tenore della trave vittoriosa d’alta quota e dell’acciaio non ha quasi nessun pari”.

Un di all’azzurro (2) – Corelli/Santini

 

Trama: Gérard convoca segretamente dei contadini affamati nella sala che iniziano a mendicare. La contessa li fa buttare fuori, al che Gérard si dimette a gran voce dal suo servizio al castello.

 

 


ANDREA CHÉNIER Atto 2

 

 

 

Trama: Cinque anni dopo. La Francia è governata da Robbespierre ed è diventata uno stato di polizia.

Per l’ex inferno

 

 

Trama: Maddalena è sopravvissuta alle purghe. È accompagnata dal fedele servo Bersi, che si prostituisce come una cosiddetta “Merveilleuse” (prostituta). È guardata con sospetto da un “Incroyable” (un informatore), mentre passa un carro del boia con i condannati a morte. Bersi cerca Chénier.

Temer perché – Ewing

Chénier è in contatto con uno sconosciuto

Trama: Chénier ha saputo di essere su una lista di nemici pubblici. Il suo amico Roucher gli consiglia di fuggire. Ha ottenuto un passaporto, ma Chénier vuole prima incontrare uno sconosciuto con cui è in corrispondenza da tempo.

Credo a una possanza arcana – del Monaco

 

Trama: Roucher avverte che la lettera potrebbe essere una trappola.

Roucher esprime il timore che la lettera possa venire da una “Merveilleuse”, il motivo musicale che suona all’inizio è molto civettuolo. I sogni di Chénier di un incontro sembrano scoppiare.

Calligrafia invero femminile! – Pavarotti / Nucci

 

Gérard è alla ricerca di Maddalena

Trama: Non lontano da loro appare Gérard. L’informatore è con lui. Gérard gli dà la descrizione di una donna che sta cercando.

Ecco laggiu Gerard – Pavarotti / Nucci / de Palma / Krause

 

 

Trama: Bersi è segretamente sorvegliato dall’informatore e ha trovato Chénier nel luogo dell’incontro. Gli annuncia l’apparizione di una signora. Roucher avverte e lo vede confermato: una “merveilleuse”, ma Chénier vuole parlare con la signora. Si fa buio e una pattuglia accende le lampade sul ponte.

Giordano ha dipinto due bei quadri in questo breve brano. Nella prima parte l’atmosfera crepuscolare e dopo il dialogo nella terza parte la cosiddetta “Ronda” delle guardie, accompagnata dai tamburi.

Non mi saluti?

 

Il duetto d’amore

Trama: Maddalena appare negli abiti di una sarta. L’informatore l’ha riconosciuta e la segue. Ora incontra Chénier e si rivela come la donna che gli ha scritto le lettere. Chénier dapprima non la riconosce. Quando lei si toglie il cappuccio, Chénier riconosce la figlia della contessa. Ha perso la sua famiglia e ora teme per la propria vita. Chénier offre il suo aiuto e i due si confessano il loro amore.

È il duetto estatico di due anime che riconoscono il loro amore nel bisogno.

Ora e soave – Domingo / Scotto

 

La competizione tra Maria Callas e Mario del Monaco in quest’opera su chi può cantare più forte nei due duetti è diventata famosa. Ascoltiamo il primo duetto.

Ora e soave – Callas / Monaco

 

Trama: Nel frattempo Gérard è stato informato dall’informatore e si è precipitato. Si mette a duello con lo straniero, mentre Roucher fugge con Maddalena. Gérard è ferito, ma lascia andare Chénier quando capisce che si tratta del poeta che aveva ascoltato la sera del suddetto ballo.

 


ANDREA CHÉNIER Atto 3

 

 

Nemico della patria

Trama: Alcuni mesi dopo. Gérard viene a sapere dell’arresto di Chénier. Spera ora di avere la sua occasione per avere Maddalena e, nonostante la sua coscienza sporca, prepara l’accusa contro Chénier, della cui colpevolezza non è convinto interiormente.

Quest’aria e questa scena ricordano immediatamente il brutale e glaciale Scarpia. Non c’è da meravigliarsi che entrambi provengano dalla penna di Illica. Richiede un baritono con una voce forte e drammatica. La prima parte dell’aria è cupa, la seconda parte mostra un Gérard appassionato e l’aria termina con un estatico rallentando su “tutte le genti amar”.

Ascoltate un’impressionante registrazione televisiva di Giuseppe Taddei, grande cantante ed eccellente attore. Le tre parti sono state eseguite da lui con precisione e abilità vocale e recitativa. La sua presenza scenica vocale e recitativa in questo pezzo è impressionante.

Nemico della patria – Taddei

 

 

La mamma morta

Trama: Magdalena piange la sorte dei suoi genitori, che ha perso nei disordini della rivoluzione. Cerca Gérard e gli chiede di liberare Chénier. Gérard confessa il suo amore a Maddalena e Maddalena gli offre una notte d’amore quando libera Chénier.

Quest’aria di Maddalena è composta da due parti. All’inizio è un amaro atto d’accusa contro le crudeltà della rivoluzione, nella seconda parte sentiamo un inno d’amore estatico. Si apre con un violoncello solitario, che inizia “Con espressione”. Maddalena inizia con dieci note sussurrate alla stessa altezza “La Mamma morta”, pallida e rassegnata. La musica accelera e con orrore vede davanti ai suoi occhi la casa in fiamme della sua famiglia. Il crepitio del fuoco si sente orribilmente nel pallido tremolo degli archi. Alla menzione di Bersi, il calore si accende, e poco dopo il tono cambia di nuovo in amarezza per il fatto che Bersi ha dovuto vendersi per assicurare la sopravvivenza di entrambi. Una viola solitaria con un motivo doloroso e confortante conduce alla seconda parte. L’umore cambia in poche battute. Maddalena canta il suo amore. Con un bellissimo passaggio “nei miei occhi” il cuore si apre. Giordano aumenta più volte il tempo e l’intensità e raggiunge il climax con la nota più alta B su “Ah io son l’amor”. Alla fine Maddalena ricade nella rassegnazione dell’inizio con la terribile “e vi bacia la morte”.

Se conoscete il film “Philadelphia”, forse ricorderete come Tom Hanks spiega a Denzel Washington la scena di Andrea Chenier “La mamma morta”, cantata da Maria Callas.

La mamma morta (1) – Callas

 

Ascolterete un’ossessionante interpretazione seconda di Anna Netrebko.

La mamma morta (2) – Netrebko

 

Si fui soldatocon Luciano Pavarotti

Trama: Chénier è sotto processo. Si difende con un discorso infuocato. Sì, era stato un soldato la cui arma era la piuma. Ma la difesa non serve, viene condannato a morte.

È la fiera autodifesa dello Chénier. Il culmine dell’aria è sulla parola “Uccidi”, lui stesso non si aspetta di uscire vivo da questa storia.

Ascolta questo pezzo in una grande interpretazione di Luciano Pavarotti.

Si fui soldato – Pavarotti

 

 

 

 


ANDREA CHÉNIER AKT IV

 

 

 

“Come un bel di maggioLa grande aria di addio di Chénier

Trama: Chénier e Roucher siedono nelle segrete e aspettano la loro esecuzione. Lui legge loro i suoi ultimi versi, il che dovrebbe rendere più facile la loro partenza.

Questa famosa aria inizia in un’atmosfera in chiave minore (introdotta da un clarinetto infinitamente triste) e si trasforma in un’estasi passionale maggiore.


Ascoltate questa scena in una bellissima interpretazione, quasi travolgente, di Jussi Björling. Non ha mai cantato Chenier nel teatro dell’opera. La sua interpretazione convince con la bella linea e il timbro malinconico di Björling.

Come un bel di maggio (1) – Björling

 

Un’altra interpretazione di Alfred Piccaver (1883-1958).

Come un bel di maggio (2) – Piccaver

Un finale estatico

Trama: Con l’aiuto di Gérard, Maddalena è riuscita ad intrufolarsi nella cella per morire con Chénier. Si assicurano il loro amore eterno e vengono condotti al patibolo sul carro.

Raramente il calore del “Vicino a te” è stato raggiunto in un duetto. 140 battute di musica incandescente intervallate da note alte ed estatiche.

Un magnifico duetto delle due grandi voci dell’Italia degli anni sessanta. Una conclusione estatica, che corrisponde al testo “La nostra morte è il trionfo dell’amor” (da 4:25). non è affatto inferiore.

Vicino a te – Corelli / Tebaldi

 

Hier noch die zweite Stelle des Sängerkriegs zwischen del Monaco und Callas, die berühmt geworden ist.

Vicino a te – Callas/del Monaco

 

 

 

Raccomandazione di registrazione

EMI con Maria Callas e Mario del Monaco diretti da Antonino Votto e il Coro e l’Orchestra della Scala di Milano.
In alternativa, Luciano Pavarotti e Montserrat Caballé sotto la direzione di Riccardo Chailly (DECCA).

 

 

 

 

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Guida dell’opera online e Trama del FAUST di Charles Gounod

Il Faust di Gounod è una delle grandi opere. È un capolavoro con molte scene avvincenti che sono diventate famose. Il ruolo di Margeritue è uno dei ruoli più belli e impegnativi della letteratura lirica.

Contenuto

Trama

Commento

Atto I (Scena di studio)

Atto II (Scena della kirmesse)

Atto III (Scena del giardino, scena d’amore)

Atto IV (Scena della ruota che gira, scena della chiesa, scena del duello)

Atto V (Notte di Valpurga, scena delle segrete)

Raccomandazione di registrazione

 

Punti salienti

A moi tes désirs

Avant de quitter ces lieux

# Le veau d’or #

Faites-lui mes aveux (Aria di fiori)

Salut, demeure chaste et pure

Ah! je ris de me voir (canzone del gioiello)

O nuit d’amour

Déposons les armes (Coro dei soldati)

À l’étude mon maitre (Terzetto finale)

RUOLI E TRAMA DI FAUST IN 4 MINUTI

PREMIERE

Parigi, 1859

LIBRETTO

Jules Barbier, Michel Carré, tratto dal romanzo omonimo di Goethe.

I RUOLI PRINCIPALI

Faust, uno studioso (tenore) - Mefisto, diavolo (basso) - Margarethe, una giovane donna (soprano) - Valentin, fratello di Margarethe (baritono) - Siebel, un giovane (soprano) - Marthe, vicina di Margarethe (mezzosoprano).

RECORDING RECOMMENDATION

WARNER BROTHERS con Cheryl Studer, Richard Leech, Thomas Hampson e José van Dam diretti da Michel Plasson e l'Orchestra e il Coro del Capitole di Tolosa e il Coro dell'esercito francese.

 

 

 

COMMENTO

Il tema del Dr. Faustus

La leggenda del Dottor Faust risale al Medioevo ed è stata messa in letteratura da vari scrittori e musicata da molti compositori. Basti pensare al poema sinfonico di Berlioz o all’opera Mefistofele di Boito. Il modello letterario più famoso è quello di Goethe. Ha completato il suo Faust 50 anni prima della prima dell’opera di Gounod.

Tra grand opéra francese e profondità filosofica tedesca

Barbier, uno dei due librettisti del Faust di Gounod, aveva già offerto il suo libretto a Meyerbeer prima. Ma Meyerbeer rifiutò con la motivazione che il Faust era un santuario che non doveva essere profanato con musica profana.

La trama del Faust di Gounod è grosso modo paragonabile a quella di Goethe, ma senza avere la profondità filosofica e scientifica del modello letterario, che spesso ha portato all’opera il rimprovero di superficialità. Il Faust di Gounod fu scritto nei decenni della Parigi del piacere prima della guerra franco-tedesca. Il Faust di Gounod non è un uomo che si sforza di comprendere il mondo. Alla domanda di Mefisto su cosa si sforzi di fare, egli menziona i piaceri dell’amore. (“A moi les plaisirs, Les jeunes maîtresses!”). Per Gounod, la tragedia di Margarete è la storia più importante e la pone al centro della sua opera. In definitiva, Faust è una bella opera francese, con l’intenzione di non portare troppa zavorra del modello letterario. Nel mondo dell’opera tedesca quest’opera viene spesso chiamata “Margarethe” per distinguerla dal Faust di Goethe.

 

La ricezione dell’opera

Le prove per la prima del 1859 furono snervanti. Gounod soffriva sotto il direttore teatrale dittatoriale Cavalho, che allo stesso tempo era il regista dell’opera. Inoltre sua moglie cantava il ruolo femminile principale. Come se non bastasse, dovette continuamente tagliare la musica, anche il giorno della prova generale, l’opera era ancora troppo lunga, 4 ore. Un osservatore che più tardi descrisse queste scene fu Jules Massenet, che assistette molto da vicino a tutto questo come timpanista dell’orchestra. L’opera ebbe solo un moderato successo all’inizio, ma trovò molti complimenti da parte della critica. Il successo iniziò negli anni successivi in Germania. Dopo una rielaborazione per il Grand opéra iniziò il successo mondiale. Negli anni tra le due guerre mondiali l’opera divenne addirittura l’opera più rappresentata. Dopo la guerra cadde fuori dal repertorio in molti luoghi e ci vollero diversi decenni prima che venisse di nuovo eseguita più frequentemente.

Quindi ci sono due versioni di Faust. La versione originale fu scritta per il Théatre lyrique e la versione moderna fu adattata da Gounod 10 anni dopo per il Grand opéra. Oltre ad ampliare le scene del balletto, questo includeva il cambiamento dei recitativi parlati in recitativi cantati e accompagnati.

Tuttavia, il Faust non è diventato un’opera classica del “grand opéra”. Fortunatamente, Gounod poteva fare a meno delle solite scene corali sovradimensionate, della musica da temporale e dei complicati conflitti politico-mondani.

FAUST ACT I

L’ouverture

Nella prima parte dell’ouverture prevale uno stato d’animo misterioso e cupo. Nella seconda parte dell’ouverture, Gounod ci presenta due magnifici temi dell’opera (uno dei quali si trova nell’aria di Valentin nel secondo atto) con una splendida orchestrazione.

Ouverture – Binder / Wiener Philharmoniker

Rien!

Trama: Faust è seduto nello studio. Ha innumerevoli libri e atlanti davanti a sé. Rien! È disperato, ha acquisito molte conoscenze e tuttavia ha raggiunto poca saggezza. È stanco della costante ricerca del senso della vita. La coppa di veleno è già pronta. Quando la porta alla bocca, sente il canto delle giovani donne e dei contadini.

Gounod abbrevia il racconto di Goethe. Con un grandioso “Rien” riassume la prima sezione del “Faus” in una sola parola (Mefistos scommessa con Dio).

Rien! En vain j’interroge, en mon ardente veille – Kraus

Trama: Il canto lo distrae. Egli loda Dio. Ma presto ha di nuovo in mano la coppa di veleno. L’amore, la felicità e la fama lo hanno lasciato. Vuole fare un ultimo tentativo, anche con l’aiuto di Satana. Appare effettivamente nella persona di Mefisto. Chiede a Faust perché lo ha chiamato. Faust lo respinge. Mefisto insiste: è l’oro o la gloria che vuole? Allora Faust spiega: “L’amore è ciò che gli manca”. Mefisto potrebbe esaudire questo desiderio. Quando Faust gli chiede cosa vuole in cambio, Mefisto risponde che la vita terrena apparterrà a Faust, ma la sua anima gli apparterrà nell’aldilà.

Nella scena successiva sentiamo l’apparizione di Mefisto, che improvvisamente si pone di botto di fronte allo sconcertato Faust e gli chiede a cosa ambisca.

Me voici! D’où vient ta surprise? – Björling / Siepi

La visione di Marguerite di Cefistofele

Trama: Mefisto crea una visione di Margherita sul filatoio. Faust è incantato e ammaliato. Firma rapidamente la carta di Mefisto e riceve in cambio una pozione ringiovanente, che beve avidamente. Faust loda trionfalmente la sua giovinezza.

Un bel pezzo di Gounod con un bellissimo effetto compositivo: mentre Faust riceve la visione di Gretchen, il ritornello giubilante (“à moi les plaisirs”) viene ripetuto più volte, mezzo tono più alto ogni volta, risultando in una tirata estatica (da 5:00).

A moi tes désirs, A moi ton ivresse, A moi tes plaisirs – Leech / van Dam

Un’altra interpretazione con Björling e Siepi. Cattura con il fuoco e l’estasi. La registrazione soffre un po’ della scarsa qualità di una registrazione dal vivo.

O merveille … a moi les plaisirs, Les jeunes maîtresses! (!)

FAUST ACT II

Valentin deve andare in guerra

Trama: Una fiera in città. Valentin deve andare in guerra. Beve e guarda pensieroso un amuleto di sua sorella Marguerite che lei gli ha dato come talismano. Siebel e Wagner lo vedono e gli chiedono perché è depresso. Valentin risponde che deve lasciare Margarete senza protezione. Siebel si offre di vegliare su di lei. Valentin lo ringrazia, ora può unirsi all’esercito con calma.

L’aria di Valentin è diventata uno dei pezzi più popolari per baritoni ed è spesso cantata nei recital. Quest’aria non era ancora inclusa nella prima versione dell’opera. Fu solo durante una produzione londinese del 1865, quando un baritono si lamentò che Valentin non aveva una bella aria, che Gounod aggiunse questo pezzo. Prese un tema dall’ouverture e lo trasformò in questa bella aria.

Quest’aria era uno dei cavalli di battaglia di Hvorostovsky. Canta il finale in modo efficace con una nota finale lunga e molto cantata.

Avant de quitter ces lieux – Hvorostovsky

Robert Merrill aveva una voce lussureggiante e colorata che emerge meravigliosamente in questo pezzo.

Oh sainte médaille … Avant de quitter ces lieux – Merrill

Mefistofeles grande aspetto – le veau d’or, il vitello d’oro

Trama: Wagner cerca di tirarlo su di morale. Appare Mefisto. Si unisce ai tre amici e sostiene che l’oro governa il mondo.

Questo pezzo è un elemento dell’Opera Comique. Quando si guarda il Faust di Goethe, sembra strano che il diavolo in quest’opera debba cantare un’aria di Buffo. Forse questa banalizzazione è uno dei motivi per cui quest’opera non ha ancora avuto il successo che ha avuto nei paesi di lingua tedesca come nei paesi di lingua inglese.

La musica inizia con un fortissimo dell’orchestra e l’apparizione trionfale di Mefisto. La sua descrizione del popolo che danza intorno al vitello d’oro deve essere cantata con un tono sarcastico. Il pezzo è breve ma impegnativo per il cantante, che deve portare le sfumature di quest’aria sopra il “rumore” dell’orchestra.

Ascoltiamo una produzione roboante dell’Opera di Stato di Vienna. Ruggiero Raimondi è stato un eccellente, impressionante interprete, dotato di un organo dal suono impressionante e potente.

Le veau d’or est toujours debout! – Raimondi

 

Trama: Quando Wagner vuole salutarlo, si guarda le linee della mano e profetizza che morirà nel prossimo attacco, e a Siebel, che ogni fiore che toccherà d’ora in poi appassirà. Poi loda la bellezza di Marguerite con parole beffarde. Quando Valentin sente il suo nome, attacca Mefisto con la sua spada per punirlo. La sua spada rimbalza, una forza magica protegge Mefisto e la spada si rompe. Il Diavolo! Come unica difesa possibile, Valentin e i suoi amici formano una croce con le loro spade. Mefisto si ritira.

Un bel pezzo corale completa efficacemente questa scena.

Coro delle spade – Blanc / Autron / Bertan

Faust vede Marguerite

Trama: I tre amici lasciano la piazza. Faust appare e ricorda a Mefisto la sua promessa. Egli fa apparire delle donne e chiede a Faust di fare la sua scelta, ma Faust insiste sulla persona che ha visto, Marguerite. Lei si presenta presto accompagnata da Siebel. Mefisto lo caccia via e Faust parla con Marguerite. Ma lei lo respinge. Faust non si scoraggia, la ama ancora di più. La piazza si riempie di nuovo di gente.

La musica di questa scena è diventata nota con il nome di “Faust-Walz”.

Ainsi que la brise légère – Met Opera

 

FAUST ACT III

Il famoso terzo atto

Il terzo atto è il più importante di quest’opera. Di solito dura circa un’ora ed è una sequenza di scene magnifiche.

Trama: Siebel è nel giardino vicino alla casa di Marguerite. È innamorato di lei e vuole raccogliere dei fiori. Ma appena nella mano appassiscono. Quando mette la mano nel vaso dell’acqua santa ha rotto l’incantesimo e i fiori non appassiscono più. Mette un mazzo di fiori davanti alla porta di Margaretes.


Siébel è un cosiddetto rotolo di pantaloni ed è cantato da una donna. L’aria di fiori è uno dei tanti pezzi di quest’opera che è diventato popolare. Il mezzo americano Joyce di Donato canta un grande ritratto del ruolo nella seguente interpretazione.

Faites-lui mes aveux – Di Donato

Faust grande aria ” Salut! demeure chaste et pure”

Trama: Faust appare nel giardino accompagnato da Mefisto. Mefisto parte per procurare un regalo a Marguerite. Faust è solo e in attesa del ricongiungimento con lei.

Una caratteristica di questa famosa aria è che il tenore è accompagnato da un violino solista che suona intorno alla voce del tenore durante tutto il pezzo. Berlioz disse che questo trucco di Gounod “è molto più un peccato che un aiuto all’insieme, e credo che avesse ragione il cantante Duprez, che un giorno, quando uno strumento solista nell’orchestra lo accompagnava durante una romanza, disse: “Questo strumento del diavolo con le sue corse e variazioni mi irrita come una mosca che mi gira intorno alla testa e vuole sedersi sul mio naso”. ”

Conde ha replicato che Gounod pronuncia con il violino ciò che le parole potrebbero dire solo a metà (” ce que les mots ne disent qu’à demi “).

Le parole di Faust sono spirituali ed espressive. Parole come “innocente et divine” o “que de richesse” danno al cantante la possibilità di mostrare la sottigliezza e la ricchezza della sua voce. L’intensità aumenta costantemente fino al culmine dell’aria con lo spettacolare do acuto, che deve essere cantato con gusto e non deve in nessun caso essere grossolano e bramoso di riconoscimento, che distruggerebbe l’atmosfera di questo pezzo. Il pezzo termina con un bellissimo adagio del violino solista.

Sentiamo quest’aria in due registrazioni.

Forse l’interpretazione di Björling è imbattibile. Ha registrato quest’aria ripetutamente. In questa registrazione lo vediamo in una produzione televisiva. Notiamo uno sguardo incerto all’inizio, ma poi Björling seduce l’ascoltatore dal primo secondo in poi. Si trasforma in un amante tenero e romantico. Il suo canto e il suo modo di suonare sono di grande naturalezza, così come il do alto. Questa performance insieme a quella di Enrico Caruso e fu il modello per tutti i tenori dopo di loro.

Salut, demeure chaste et pure – Björling

Caruso, che aveva una voce piuttosto baritonale, mostrò problemi con le note alte all’inizio della sua carriera. “Quando fece le sue prime registrazioni, questo problema fu comunque risolto, come dimostra la splendida registrazione di Salut, demeure chaste et pure, che cantò nel febbraio 1906 e in cui la fusione del lirico con l’eroico si sente molto bene: sviluppata da una tenera mezza voce, la voce fiorisce sempre più e si dispiega su uno splendido do acuto, che non dà segni di una fastidiosa piaga. ” (Fischer, grandi voci)

Salut, demeure chaste et pure – Caruso

 

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Le montagne russe emotive di Marguerite

Trama: Mefisto è tornato, portando una scatola di gioielli sotto il braccio. Lo mette accanto al bouquet di Siébel e lo spinge via. Faust si sente ora in colpa per la castità di Marguerite, ma Mefisto scaccia questo pensiero. Faust si allontana dalla casa e la osserva da una distanza d’ascolto. Marguerite appare in uno stato d’animo pensieroso, ricordando la sua defunta madre e sorella. Si siede all’arcolaio e canta la ballata del Re di Thule. Ricorda il giovane che aveva visto sulla piazza del mercato. Chi poteva essere? Le piaceva, ma era troppo timida per parlargli.

La nona scena del terzo atto è composta da due momenti salienti dell’opera. Marguerite canta prima la ballata del Re di Thule e poi la famosa aria del gioiello.

Nell’aria ” il était un roi de Thulé ” Gounod parafrasa i versi del Faust di Goethe. Thule è un’isola nel mare Artico, forse l’Islanda, dove una donna canta malinconicamente il dolore, la morte e l’amore eterno. Marguerite ha perso sua madre e la sua sorellina. Ora suo fratello è un soldato, che forse non rivedrà mai più. Si sente sola.

La Callas ha meravigliosamente catturato la malinconia della canzone. Riesce a cantare in modo impressionante i diversi cambiamenti di umore che Margarete attraversa in quest’aria.

Il était un roi de Thulé – Callas

 

Marguerite vede i gioielli – la famosa “canzone dei gioielli”

Trama: Marguerite vede il bouquet di Siébel e lo prende in mano. Quando vede il portagioie, lascia cadere il semplice bouquet. Affascinata, prova i gioielli. Ora si sente una principessa. Se solo lo straniero fosse con lei ora e potesse vederla.

La maggior parte di quest’opera è scritta per un soprano lirico-spinto, un soprano drammatico che può rappresentare fedelmente l’intero spettro dei sentimenti: Deve rappresentare l’innocenza della giovane donna, poi l’amante di Faust, il fedele frequentatore della chiesa, poi il tragicamente abbandonato e infine il folle, imprigionato. In quest’aria si aggiunge la musica della giovane donna civettuola, punteggiata di ornamenti. Questo pezzo richiede quindi la voce di un soprano lirico di coloratura.

Questa vasta gamma di requisiti fa di Marguerite uno dei ruoli più impegnativi della letteratura lirica ed è quindi difficile da ricoprire. Il famoso critico britannico John Stean scrisse nel 1971 che nella storia documentata dai dischi solo quattro cantanti donne potevano coprire questo intero spettro vocale: Lili Lehmann, Rosa Ponselle, Maria Callas e Montserrat Caballé. Esistono registrazioni di quest’opera di due di queste cantanti.

Sentiamo l’interpretazione in 2 registrazioni. Prima Angela Gheorghiu e poi la citata Maria Callas.

Con grande giocosità e bella voce sentiamo prima Angela Gheorghiu.

Ah! je ris de me voir – Gheorghiu

La prossima è Maria Callas. È fantastico quali sfumature vocali riesce a tirar fuori dall’aria. “Se mai l’unità di dizione e declamazione, le sottili sfumature delle parole e l’eloquenza della performance richiesta da Gounod è stata raggiunta di nuovo dopo la guerra, allora è stato in questa esecuzione” (Kesting).

Ah! Je ris de me voir – Callas

Il trucco di Mefisto e il grande quartetto

Synopsis : La sua vicina Marthe appare e ammira Marguerite adornata di gioielli. Mentre chiacchierano, appaiono Faust e Mefisto. Per attirare Marte lontano da Marguerite, Mefisto inventa la storia che viene a dirle che suo marito è morto. Presto la corteggia, perché lei ha bisogno di un nuovo marito. Marthe si sente lusingata e lo porta a spasso. Faust e Margarete sono ora soli. Margarete racconta di se stessa che è tutta sola. La madre e la sorella sono morte e suo fratello è in guerra.

Questa scena si sviluppa in un bellissimo quartetto con un ricco accompagnamento orchestrale.

Prenez mon bras un moment – Gedda / de los Angeles / Christof / Michel

Il grande duetto d’amore di Faust e Margherita

Trama : Mefisto lascia Marthe ed evoca un’atmosfera romantica per i due amanti.

Berlioz era molto positivo sul Faust di Gounod. Ha menzionato specificamente questa scena: “Non saprei cosa sia più bello, la dolce armonia della voce o la velata orchestrazione dell’accompagnamento. Questo crepuscolo poetico, questo chiaro di luna musicale, che accarezza l’ascoltatore, lo incanta e lo incanta poco a poco, ed è pieno di un’eccitazione che aumenta fino alla fine, è ammirevole. E questa magnifica scena è coronata dal monologo di Margarethe alla finestra. La passione della ragazza scoppia qui alla fine con una potenza impetuosa e un’eloquenza avvincente. E questo, credo, è il capolavoro della partitura”.

Il était temps! .. O nuit d’amour – Gedda / de los Angeles

 

Sentiamo Jussi Björling in questa scena con una voce e un tono bellissimi.

Il était temps! … O nuit d’amour – Björling / Kirsten

 

FAUST ACT IV

La tragedia di Marguerite

Trama: Mesi dopo. Marguerite aspetta un bambino. Faust l’ha lasciata. È esposta alla derisione degli abitanti del villaggio. Desidera il suo ritorno, ma dentro di sé sa che lui non tornerà da lei.

Sentiamo questa elegia di Marguerite accompagnata da bei suoni di archi fluttuanti e ronzanti.

Ils ne sont plus là!… Il ne revient pas! – Benackova

Trama: Siebel appare. Le confessa il suo amore e vuole vendicarla. Lei lo ringrazia, ma non ha ancora perso la speranza che lui torni. Va in chiesa a pregare per il suo ritorno.

Questo canto grato e confortante è una bella sosta dell’opera.

Versez votre chagrin – Mentzer / Fassbänder

 

 

La scena della chiesa demoniaca

Trama: Nel servizio divino sente ripetutamente la voce di Mefisto sopra i cori, e sviene.

Gounod aveva un rapporto stretto con la chiesa. Da giovane giocò a lungo con l’idea di diventare prete. Frequentò il seminario teologico e indossò l’abito da prete. Prima era stato organista e maestro di coro di una chiesa per sei anni. Gounod fu a lungo combattuto tra la mondanità e la chiesa e non riuscì mai a risolvere bene questo equilibrio. Questo portò ad una crisi nervosa durante la composizione del Faust e dovette essere ricoverato per un breve periodo.

La scena della chiesa con il diavolo è proverbialmente diabolica e incredibilmente drammatica nella sua disposizione e nella musica. Ascoltiamo una registrazione con gli eccellenti interpreti Jose van Dam e Cheryl Studer.

Seigneur, daignez permettre à votre humble servante – Studer / van Dam

Trama: La guerra è finita.

Questo pezzo di coro con balletto è uno dei pezzi più famosi di quest’opera, il cosiddetto coro dei soldati.

Déposons les armes – Plasson

 

 

La serenata beffarda di Mefisto

Trama: Valentine torna al villaggio. Ha saputo della disgrazia di sua sorella e vuole affrontarla. Anche Faust è andato a casa di Marguerite perché è tormentato dalla sua coscienza sporca. Mefisto lo accompagna e canta beffardamente una serenata per Margerete, che lui chiama Catherine.

Quest’aria del diavolo doveva essere cantata alla francese, non diabolicamente brutta, ma elegantemente divertita. Le risate di quest’aria sono entrate nella storia dell’opera.

Vous qui faites l’endormie – Furlanetto

Vale la pena dare un’occhiata a una registrazione leggendaria di Fyodor Shalyapin non solo per chi è interessato alla storia dell’opera. Questo basso russo, nato nel 1873 vicino alla città tartara di Kazan, è stato anche chiamato il più grande basso della storia. Se questo sia vero è difficile da giudicare. In ogni caso, è stato il più influente. Molti dei ritratti di ruolo sono ancora oggi influenzati da lui. Riguardo al Mefisto di Shaljapin, Fischer (Great Voices) ha scritto: “Nella Serenata, ogni nota sembra venire da un buco diverso, e le variazioni della risata diabolica da sole potrebbero servire come materiale didattico per generazioni.” In effetti, la registrazione vale la pena di essere ascoltata anche solo per le varie risate diaboliche.

Vous qui faites l’endormie – Schaljapin

Il duello mortale

Trama: Valentin si unisce ai due. Vuole soddisfazione e sfida Faust a duello. Maledice il medaglione che lo ha protetto durante la guerra e lo getta via. Affronta Faust con la spada. Quando i due combattono, Valentin muore per un colpo subdolo di Mefisto. La gente si riunisce nel villaggio. Anche Margarete accorre.

Par ici, mes amis! on se bat dans la rue! – Araiza / Raimondi / Görngross

 

Synopsis : Quando Valentin muore, maledice sua sorella e le promette una vita di disgrazia fino alla sua morte.

Ecoute moi bien …Ce qui doit arriver arrive à l’heure dite! – Merrill

FAUST ACT V

Mefisto conduce Faust alla Notte di Valpurga

Trama: Mefisto ha condotto Faust sulle montagne. Con un’orgia selvaggia di streghe vuole distrarre lo sventurato dal suo dolore.

Guarda un balletto classico con la bella musica della Notte di Valpurga in una produzione russa.

Notte di Valpurga- Maximova/Yagoudin/Vlasov

 

Il secondo grande duetto d’amore di Faust e Margherita

Trama: Mefisto Faust e Mefisto visitano Marguerite nelle prigioni. Nel suo dolore ha ucciso il suo bambino. In preda allo squilibrio mentale siede in una cella. Quando sente la voce di Faust, si sveglia di nuovo. Faust le giura il suo amore.

Ah! c’est la voix du bien aimé!… Oui, c’est toi que j’aime – Studer / Leech

 

 

Il grandioso trio della scena dungeon

Trama : Faust vuole fuggire con lei. Il tempo stringe, perché l’esecuzione ha luogo all’alba. Ma Marguerite non lo sente più, è di nuovo impazzita. Quando Mefisto appare, riconosce in lui il suo demone. Li manda via e muore. Mefisto chiama “giudicato” ma i cori celesti suonano e chiamano: “Salvato”. Mefisto è giudicato dall’Arcangelo.

Questo trio è una delle parti più belle dell’opera. Se si prendono come punto di riferimento scene comparabili di altre opere (per esempio la scena delle segrete del Trovatore o opere del grand opéra), la brevità di questo passaggio è sorprendente. Gounod compone questo passaggio in modo compatto e drammatico. Il coro “Anges pures, anges radieux” (“angeli puri e radiosi, portate la mia anima in cielo”) è ripetuto più volte, sempre mezzo tono più in alto, il che provoca un effetto incredibilmente drammatico.

Nella seguente grande apoteosi con coro l’arcangelo giudica il diavolo.

Ascoltiamo questa scena finale in 3 interpretazioni.

Cominciamo con la registrazione con Jonas Kaufmann del Metropolitan Opera.

À l’étude mon maitre – Kaufmann / Poplavskaya / Pape

Per gli amanti delle registrazioni storiche: Nellie Melba è una delle leggende dell’epoca d’oro. La sua interpretazione in questo trio del 1910 è “trionfale, la sua voce grida letteralmente nelle altezze crudelmente esposte del trio. Il portamento legato del canto è meraviglioso” (Kesting).

À l’étude mon maitre … Christ est ressuscité – Melba / Mc Cormack

 

L’interpretazione di questo trio dimostra quanto sia drammatica questa parte dell’opera, e che è una delle parti più drammatiche della storia dell’opera. La performance dei tre cantanti è formidabile e il Si finale di tenore e soprano è grandioso.

A l’étude mon maître – Björling / Moore / Dickson

Raccomandazione di registrazione dell’opera FAUST

WARNER BROTHERS con Cheryll Studer, Richard Leech, Thomas Hampson e José van Dam sotto la direzione di Michel Plassson e l’orchestra e il coro della capitale di Tolosa e il coro dell’esercito francese.

Peter Lutz, opera-inside, la guida dell’opera online su FAUST di Charles Gounod.