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La guida dell’opera online dell’Aria di Verdi DI PROVENZA IL MAR IL SUOL

Leggi fatti interessanti e ascolta fantastici video di YouTube sulla famosa Aria “DI PROVENZA IL MAR IL SUOL”.

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L’Aria – Sinossi e sfondo

Sinossi: Durante l’assenza di Alfredo, suo padre Germont fa visita a Violetta. Vuole impedire il matrimonio, poiché sua figlia non può sposarsi a causa della disdicevole relazione di suo fratello. Violetta riconosce questa situazione impossibile. Violetta scrive una lettera d’addio ad Alfredo. Ancora una volta evoca il suo amore per Alfredo. Quando legge la lettera Alfredo è devastato. Germont cerca di confortare suo figlio con i ricordi della casa dei genitori di Alfredo, dopo aver letto la lettera d’addio di Violetta.

Con un’espressiva Cantilena per violoncello, accompagnata dal flauto, Verdi ci conduce nel mondo di Germont. Il baritono canta una melodia nostalgica ornata di note di grazia. Sembra quasi una ninna nanna per calmare un bambino.

La voce di Germont deve essere leggera e allo stesso tempo forte senza apparire monotona. Il baritono ha l’opportunità di far vivere le emozioni con la sua voce, ad esempio nel primo “E che pace colla sol” Verdi scrive un “dolce” e nella successiva ripetizione “forte, con espressione”.

Quest’aria ripete lo stesso passaggio quattro volte più o meno invariato. Ciò rende ancora più importante che il cantante dia forma e colore al pezzo con la sua voce. Anche le due chiusure “Dio mi guido” nella prima parte e “Dio m’esaudi” danno al baritono la possibilità di esprimere musicalmente le sue emozioni.

L’Aria – il testo di DI PROVENZA IL MAR IL SUOLO

Di Provenza il mar, il suol –
chi dal cor ti cancella?
Al natio fulgente sol –
qual destino ti furò?
Oh, rammenta pur nel duol –
ch’ivi gioia a te brillò;
E che pace colà sol –
su te splendere ancor può.
Dio mi guidò!

Ah! il tuo vecchio genitore –
tu non sai quanto soffrì
Te lontano,
di squallor il suo tetto si coprì
Ma se alfin ti trovo ancor, –
se in me speme non fallì,
Se la voce dell’onor –
in te appien non ammuti,
Dio m’esaudì!

Famose interpretazioni di DI PROVENZA IL MAR IL SUOLO

Prima sentirete una registrazione di Robert Merrill con l’Orchestra della NBC diretta da Arturo Toscanini. Robert Merrill ha scritto nelle sue memorie sul lavoro sulla Traviata con Toscanini. Da un lato, ha disegnato l’immagine di un tiranno che non si fermava nemmeno alle maledizioni più primitive, ma anche l’immagine di un musicista dotato: “Il Maestro ti ha reso migliore di quello che pensavi di essere. Ti ha fatto galleggiare. Ha realizzato l’impossibile. Ascoltate l’impressionante registrazione di questa collaborazione del 1946. Merrill impressiona con il suo baritono lirico di grande splendore vocale.

Di Provenza il mar, il suol (1) – Merrill/Toscanini

Bruson è stato probabilmente il miglior Germont della sua generazione.

Di Provenza il mar, il suol (2) – Bruson

Il prossimo è Tito Gobbi

Di Provenza il mar, il suol (3) – Gobbi/Serafin

Ora ascolteremo un contemporaneo di Caruso. La voce di De Luca era “di pura consistenza, suono morbido ma scintillante del pianoforte e colorazione tenorile nelle note alte”. (Kesting)

Di Provenza il mar, il suol (4) – de Luca

L’ultima registrazione è del 1907 di Tita Ruffo. Molti esperti considerano Tito Ruffo il miglior baritono dei tempi moderni. Si dice che la sua voce abbia eclissato tutto in termini di potenza e volume. De Luca (il baritono della precedente registrazione) ha detto di Ruffo: “Non era una voce, ma un miracolo”.

Di Provenza il mar, il suol (5) – Ruffo

Peter Lutz, opera-inside, la guida all’opera online dell’Aria “DI PROVENZA IL MAR IL SUOL” dall’opera La Traviata.

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