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Il ritratto dell’Aria NESSUN DORMA di Puccini

Leggi fatti interessanti e ascolta fantastici video di YouTube sulla famosa Aria “NESSUN DORMA”.

 

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L’Aria – Trama e Sfondo

Trama: Kalaf ha imparato gli indovinelli e ha vinto il diritto di sposare la principessa. Con sorpresa di tutti, Kalaf dichiara che non forzerà il matrimonio. Lui stesso vuole darle un indovinello. Se lei sarà in grado di dare il suo nome entro l’alba, potrà decidere il suo destino, che può essere la sua morte. Gli araldi proclamano nel palazzo imperiale che nessuno deve dormire. Tutti hanno il dovere di cercare il nome del principe straniero. Nel padiglione Kalaf aspetta il mattino.

Puccini si allontanò presto dal tipo di aria tenorile “verdiana”. Anche se quest’aria è brillante, è significativamente più breve e più integrata nella trama di quelle del suo predecessore. Per Puccini, il flusso drammatico era sempre in primo piano e le lunghe arie ripetitive sono di ostacolo.

Gli archi smorzati accompagnano il principe ed emanano uno stato d’animo notturno. Ma il principe è certo che conquisterà la principessa, e sentiamo una delle grandi (tipiche) arie pucciniane, che è diventata il pezzo più famoso di Turandot, se non della musica lirica, il si alto finale di Pavarotti ha fatto il giro del mondo nel 1990 in occasione dei mondiali di calcio.

L’aria è scritta per una voce potente e allo stesso tempo lirica. Inoltre deve essere in grado di padroneggiare i passaggi alti con facilità.

Il pezzo è scritto in tempo lento. Inizia con l’eco del “nessun dorma” del coro lontano, ed emana uno stato d’animo contemplativo.

Al pensiero della principessa dal freddo gelido, l’umore diventa pensieroso.

Con la parola Speranza l’umore cambia e con un grande Ritardando, Puccini stende la sua grande cantilena:

Dopo una fermata, inizia il coro lontano e il tenore sale ad un alto brillante e finisce nel vincero cantato al pianoforte.

Nella ripetizione Puccini innalza l’orchestra e la voce ancora una volta e l’aria finisce nella conclusione trionfale di questa grande opera.

Si discute sempre se la penultima nota, la H, debba essere tenuta a lungo. L’effetto che Pavarotti e Co ottengono con essa è sicuramente certo. A rigore, la partitura non produce questo effetto (vedi anche la registrazione di Francesco Merli più in basso).

L’Aria – il testo di NESSUN DORMA

Nessun dorma! Nessun dorma!
Tu pura, o Principessa!
nella tua fredda stanza
custodisci le stelle che tremano
d’amore e di speranza!
Ma il mio mistero è chiuso in me,
il nome mio nessun saprà!
No, no, sulla tua bocca lo dirò,
quando la luce splenderà!
Ed il mio bacio scioglierà il silenzio
che ti fa mia!

Il nome suo nessun saprà …
E noi dovrem, ahimè!, morir, morir! …

Dilegua, o notte! Tramontate, stelle!
Tramontate, stelle! All’alba vincerò!
Vincerò! Vincerò!

Scritto per un “Spinto Tenore”

Il ruolo di Calaf è scritto per un tenore spinto (italiano) o giovane tenore eroico (tedesco). La voce è forte e maschile. Ha una brillantezza metallica nelle note alte. Cattura con la sua potenza senza sforzo nella tessitura più alta e ha ancora agilità. Nel registro acuto il tenore Spinto può ispirare il pubblico con note alte.

Famose interpretazioni di NESSUN DORMA

Pavarotti è diventato famoso in tutto il mondo con quest’aria in occasione del campionato mondiale di calcio nel 1990 ed è anche arrivato in cima alle classifiche pop con la sua registrazione.

Nessun Dorma (1) – Pavarotti/Mehta

Ascolterete la prossima versione di Jussi Björling. La canta con molta potenza e brillantezza e canta il difficile finale, sembra, quasi senza sforzo.

Nessun dorma (2) – Björling

Domingo non era il tenore delle note alte (caratteristica condivisa con Caruso). Tuttavia, non si può sfuggire all’effetto e all’energia del suo Nessun dorma.

Nessun dorma (3) – Domingo

Le opinioni su Corelli sono sempre state divise. Il suo Calaf è eroico e incredibilmente potente. I suoi duelli vocali con Nilsson sono leggendari. Le voci di entrambi i cantanti erano fenomeni naturali.

Nessun dorma (4) – Corelli

Gigli è stato forse il tenore più dotato del periodo tra le due guerre. La sua interpretazione è semplice e tuttavia brillante.

Nessun dorma (5) – Gigli

La registrazione del 1937 di Francesco Merli fu la prima registrazione completa dell’opera. Quindi è interessante che abbia cantato l’aria senza fronzoli e mantenuto la penultima nota B breve, cioè con il valore di tempo che era scritto. Per molti “l’autentica” versione.

Nessun dorma (6) – Merli

Peter Lutz, opera-inside, la guida all’opera online dell’Aria “NESSUN DORMA” dall’opera Turandot.

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