LAGO DI COMO – Guida di viaggio per l’opera, la musica classica e la cultura
Lago di Como: Una guida di viaggio per gli appassionati di musica
Visita le destinazioni per la musica classica e l’arte lirica con una connessione storica. Conoscere idee entusiasmanti e informazioni di fondo
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MAP AND OVERVIEW
Qui puoi trovare le posizioni di tutte le destinazioni descritte su Google Maps.
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VIVERE E LAVORARE DEI COMPOSITORI NELLA REGIONE DEL LAGO DI COMO
La bellezza dei laghi dell’Alta Italia ha attratto non pochi artisti. Puccini scrisse qui la sua Manon Lescaut.
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MUSEI
Si possono visitare due piccoli musei dedicati a Giuditta Pasta e Ruggero Leoncavallo.
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CASE E APPARTAMENTI DI ARTISTI
Le belle ville sulla riva hanno ispirato gli artisti.
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CIMITERI E TOMBE DI MUSICISTI FAMOSI
Le tombe di Leoncavallo e Pasta si trovano in questa regione.
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MONUMENTI
Il comune di Moltrasio ha onorato Vincenzo Bellini con un monumento
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MAPPA DELLE DESTINAZIONI DELLA GUIDA VIAGGIO REGIONE LAGO DI COMO
Zoom in per le destinazioni nella regione del lago di Como:
VITA E LAVORO DEI COMPOSITORI NELLA REGIONE DEL LAGO DI COMO
Vincenzo Bellini
Nido d’amore a Moltrasio
Vincenzo Bellini trascorse alcuni mesi estivi sul suo amato lago di Como, nella villa di Moltrasio. Lì compose “La straniera” e “La sonnambula” e incontrò la sua amante (sposata) Giuditta Turina.
Visse come ospite in varie ville nell’esclusivo Moltrasio. Per esempio, la fantastica Villa Passalacqua (che incantò Churchill e Napoleone Bonaparte) con il suo magnifico giardino e vista sul mare (prenotabile). Il paese ha onorato il Bellini con un monumento.
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Villa Passalacqua:

Monumento Bellini a Moltrasio:

Ruggiero Leoncavallo
Lunghi anni a Brissago sul Lago Maggiore
Nel 1890, Ruggiero Leoncavallo venne per la prima volta nel villaggio ticinese di Brissago (vicino al lago di Como) durante un giro in bicicletta. Conservò il villaggio in buona memoria, poi affittò una casa e 14 anni dopo decise di costruirvi la sua villa liberty, il ritiro degli artisti “Myriam”. Lì ricevette, tra gli altri, i cantanti Caruso e Tetrazzini ed Eleonora Duse, e scrisse le sue opere successive. Fece erigere nel giardino le impressionanti statue del suo “Roland di Berlino” e del suo “Zaza”, entrambe figure operistiche. Fece anche amicizia con l’eccentrica Antoinette de Saint-Leger, che aveva la sua villa alle Isole di Brissago.
Leoncavallo si adoperò anche per promuovere gli aspetti culturali in Ticino e Brissago lo aveva già nominato cittadino onorario con un bellissimo omaggio nel 1904. Leoncavallo fu sempre generoso con il suo denaro e con l’inizio della guerra mondiale cadde in difficoltà finanziarie e dovette vendere Villa Myriam nel 1916. Questa villa fu purtroppo demolita nel 1978.

Franz Liszt
Fuga a Bellagio dallo scandalo di Parigi
Quando Liszt arrivò a Bellagio, scrisse in una lettera: “Quando scrivi la storia di due amanti felici, ambientala sulle rive del lago di Como. Non conosco nessun luogo più dimostrabilmente benedetto dal cielo; non ho visto nessun altro dove il fascino di una vita amorosa possa apparire più naturale”.
Il venticinquenne Liszt era fuggito a Ginevra all’inizio del 1835 con la sposata Marie d’Agoult e sua figlia per sfuggire all’ostilità della società migliore, che disapprovava questa alleanza. Inoltre, Marie era incinta e non volevano vivere lo scandalo di dare alla luce un bambino insieme a Parigi. Dopo i mesi a Ginevra, scelsero come destinazione la Villa Bellagio e vi trascorsero tre mesi. Lì nacque la loro figlia Cosima, che 35 anni dopo avrebbe sposato Richard Wagner.

Pasta Giuditta
Trionfi in tutta Europa
Nel 1797, a Saronno (tra Como e Milano), nacque una persona che sarebbe diventata la principale cantante d’opera in Europa per oltre un decennio. Giuditta Pasta divenne una cantante con una gamma e qualità interpretative notevoli.
Rossini, Bellini e Donizetti le affidarono i loro ruoli più importanti e lei apparve come star a Napoli, Milano, Vienna, Parigi e Londra. L’apice della sua carriera fu nei due formidabili anni 1830-32, quando debuttò trionfalmente nei ruoli di Anna Bolena, Norma e Armina (“La Sonnambula”). La Pasta visse i suoi primi undici anni a Saronno e poi andò a Milano a studiare musica.
Amore di Bellini (e Donizetti?)
Giuditta Pasta era la musa di Vincenzo Bellini, che la considerava la perfetta interprete dei suoi ruoli principali. Una volta, quando la vide a Bergamo, scrisse che gli faceva ancora venire le lacrime agli occhi anche dopo innumerevoli rappresentazioni.
La Pasta fu una delle più grandi cantanti d’opera del XIX secolo. In giovane età comprò la tenuta di Blevio, che divenne la sua residenza all’età di 30 anni. Bellini veniva spesso da lei da Moltrasio, dove aveva il suo nido di composizione e d’amore. Anche Donizetti andò a trovarla, soggiornando da lei anche per un mese quando lavorò con lei ad “Anna Bolena”.
Con i suoi ruoli come Norma, Anna Bolena o Armina (“La sonnambula”), la descrizione della sua voce come soprano sfogato (“un soprano di coloratura drammatica con grande gamma vocale”) e le sue forti capacità di recitazione, è spesso paragonata a Maria Callas. Un museo sulla sua vita si trova a Saronno (vedi anche più in basso)
La cantante Pasta trascorse la seconda metà della sua vita nella villa, morì il 1° aprile 1865 all’età di 67 anni e fu sepolta nel piccolo cimitero di Blevio.

Giacomo Puccini
Piccolo paese del Leoncavallo
Il piccolo villaggio ticinese di Vacallo, vicino a Chiasso, ebbe l’onore di ospitare due grandi della musica lirica nel 1892. Puccini si recò più volte nella località estiva di questo villaggio tra il 1886 e il 1892 e affittò una casa.
A due passi, Ruggiero Leoncavallo era al lavoro nell’albergo dell’attuale “Osteria del Teatro”. Entrambi appesero manifesti fuori dalla finestra come segno della loro presenza, Leoncavallo un clown come segno di “Pagliacci” appena eseguito da Toscanini e Puccini un pugno come segno di Manon (Pugno = “Manone” in italiano), mentre era al lavoro su “Manon Lescaut“, Leoncavallo scrisse anche alcuni versi per il suo collega.

Per la biografia completa di PUCCINI
MUSEI
Vincenzo Bellini
Nido d’amore a Moltrasio
Vincenzo Bellini trascorse alcuni mesi estivi sul suo amato lago di Como, nella villa di Moltrasio. Lì compose “La straniera” e “La sonnambula” e incontrò la sua amante (sposata) Giuditta Turina.
Visse come ospite in varie ville nell’esclusivo Moltrasio. Per esempio, la fantastica Villa Passalacqua (che incantò Churchill e Napoleone Bonaparte) con il suo magnifico giardino e vista sul mare (prenotabile). Il paese ha onorato il Bellini con un monumento.
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Villa Passalacqua:

Monumento Bellini a Moltrasio:

Ruggiero Leoncavallo
Lunghi anni a Brissago sul Lago Maggiore
Nel 1890, Ruggiero Leoncavallo venne per la prima volta nel villaggio ticinese di Brissago (vicino al lago di Como) durante un giro in bicicletta. Conservò il villaggio in buona memoria, poi affittò una casa e 14 anni dopo decise di costruirvi la sua villa liberty, il ritiro degli artisti “Myriam”. Lì ricevette, tra gli altri, i cantanti Caruso e Tetrazzini ed Eleonora Duse, e scrisse le sue opere successive. Fece erigere nel giardino le impressionanti statue del suo “Roland di Berlino” e del suo “Zaza”, entrambe figure operistiche. Fece anche amicizia con l’eccentrica Antoinette de Saint-Leger, che aveva la sua villa alle Isole di Brissago.
Leoncavallo si adoperò anche per promuovere gli aspetti culturali in Ticino e Brissago lo aveva già nominato cittadino onorario con un bellissimo omaggio nel 1904. Leoncavallo fu sempre generoso con il suo denaro e con l’inizio della guerra mondiale cadde in difficoltà finanziarie e dovette vendere Villa Myriam nel 1916. Questa villa fu purtroppo demolita nel 1978.

Franz Liszt
Fuga a Bellagio dallo scandalo di Parigi
Quando Liszt arrivò a Bellagio, scrisse in una lettera: “Quando scrivi la storia di due amanti felici, ambientala sulle rive del lago di Como. Non conosco nessun luogo più dimostrabilmente benedetto dal cielo; non ho visto nessun altro dove il fascino di una vita amorosa possa apparire più naturale”.
Il venticinquenne Liszt era fuggito a Ginevra all’inizio del 1835 con la sposata Marie d’Agoult e sua figlia per sfuggire all’ostilità della società migliore, che disapprovava questa alleanza. Inoltre, Marie era incinta e non volevano vivere lo scandalo di dare alla luce un bambino insieme a Parigi. Dopo i mesi a Ginevra, scelsero come destinazione la Villa Bellagio e vi trascorsero tre mesi. Lì nacque la loro figlia Cosima, che 35 anni dopo avrebbe sposato Richard Wagner.

Pasta Giuditta
Trionfi in tutta Europa
Nel 1797, a Saronno (tra Como e Milano), nacque una persona che sarebbe diventata la principale cantante d’opera in Europa per oltre un decennio. Giuditta Pasta divenne una cantante con una gamma e qualità interpretative notevoli.
Rossini, Bellini e Donizetti le affidarono i loro ruoli più importanti e lei apparve come star a Napoli, Milano, Vienna, Parigi e Londra. L’apice della sua carriera fu nei due formidabili anni 1830-32, quando debuttò trionfalmente nei ruoli di Anna Bolena, Norma e Armina (“La Sonnambula”). La Pasta visse i suoi primi undici anni a Saronno e poi andò a Milano a studiare musica.
Amore di Bellini (e Donizetti?)
Giuditta Pasta era la musa di Vincenzo Bellini, che la considerava la perfetta interprete dei suoi ruoli principali. Una volta, quando la vide a Bergamo, scrisse che gli faceva ancora venire le lacrime agli occhi anche dopo innumerevoli rappresentazioni.
La Pasta fu una delle più grandi cantanti d’opera del XIX secolo. In giovane età comprò la tenuta di Blevio, che divenne la sua residenza all’età di 30 anni. Bellini veniva spesso da lei da Moltrasio, dove aveva il suo nido di composizione e d’amore. Anche Donizetti andò a trovarla, soggiornando da lei anche per un mese quando lavorò con lei ad “Anna Bolena”.
Con i suoi ruoli come Norma, Anna Bolena o Armina (“La sonnambula”), la descrizione della sua voce come soprano sfogato (“un soprano di coloratura drammatica con grande gamma vocale”) e le sue forti capacità di recitazione, è spesso paragonata a Maria Callas. Un museo sulla sua vita si trova a Saronno (vedi anche più in basso)
La cantante Pasta trascorse la seconda metà della sua vita nella villa, morì il 1° aprile 1865 all’età di 67 anni e fu sepolta nel piccolo cimitero di Blevio.

Giacomo Puccini
Piccolo paese del Leoncavallo
Il piccolo villaggio ticinese di Vacallo, vicino a Chiasso, ebbe l’onore di ospitare due grandi della musica lirica nel 1892. Puccini si recò più volte nella località estiva di questo villaggio tra il 1886 e il 1892 e affittò una casa.
A due passi, Ruggiero Leoncavallo era al lavoro nell’albergo dell’attuale “Osteria del Teatro”. Entrambi appesero manifesti fuori dalla finestra come segno della loro presenza, Leoncavallo un clown come segno di “Pagliacci” appena eseguito da Toscanini e Puccini un pugno come segno di Manon (Pugno = “Manone” in italiano), mentre era al lavoro su “Manon Lescaut“, Leoncavallo scrisse anche alcuni versi per il suo collega.

Per la biografia completa di PUCCINI
CASE E APPARTAMENTI
Vincenzo Bellini
Nido d’amore a Moltrasio
Vincenzo Bellini trascorse alcuni mesi estivi sul suo amato lago di Como, nella villa di Moltrasio. Lì compose “La straniera” e “La sonnambula” e incontrò la sua amante (sposata) Giuditta Turina.
Visse come ospite in varie ville nell’esclusivo Moltrasio. Per esempio, la fantastica Villa Passalacqua (che incantò Churchill e Napoleone Bonaparte) con il suo magnifico giardino e vista sul mare (prenotabile). Il paese ha onorato il Bellini con un monumento.
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Villa Passalacqua:

Monumento Bellini a Moltrasio:

Ruggiero Leoncavallo
Lunghi anni a Brissago sul Lago Maggiore
Nel 1890, Ruggiero Leoncavallo venne per la prima volta nel villaggio ticinese di Brissago (vicino al lago di Como) durante un giro in bicicletta. Conservò il villaggio in buona memoria, poi affittò una casa e 14 anni dopo decise di costruirvi la sua villa liberty, il ritiro degli artisti “Myriam”. Lì ricevette, tra gli altri, i cantanti Caruso e Tetrazzini ed Eleonora Duse, e scrisse le sue opere successive. Fece erigere nel giardino le impressionanti statue del suo “Roland di Berlino” e del suo “Zaza”, entrambe figure operistiche. Fece anche amicizia con l’eccentrica Antoinette de Saint-Leger, che aveva la sua villa alle Isole di Brissago.
Leoncavallo si adoperò anche per promuovere gli aspetti culturali in Ticino e Brissago lo aveva già nominato cittadino onorario con un bellissimo omaggio nel 1904. Leoncavallo fu sempre generoso con il suo denaro e con l’inizio della guerra mondiale cadde in difficoltà finanziarie e dovette vendere Villa Myriam nel 1916. Questa villa fu purtroppo demolita nel 1978.

Franz Liszt
Fuga a Bellagio dallo scandalo di Parigi
Quando Liszt arrivò a Bellagio, scrisse in una lettera: “Quando scrivi la storia di due amanti felici, ambientala sulle rive del lago di Como. Non conosco nessun luogo più dimostrabilmente benedetto dal cielo; non ho visto nessun altro dove il fascino di una vita amorosa possa apparire più naturale”.
Il venticinquenne Liszt era fuggito a Ginevra all’inizio del 1835 con la sposata Marie d’Agoult e sua figlia per sfuggire all’ostilità della società migliore, che disapprovava questa alleanza. Inoltre, Marie era incinta e non volevano vivere lo scandalo di dare alla luce un bambino insieme a Parigi. Dopo i mesi a Ginevra, scelsero come destinazione la Villa Bellagio e vi trascorsero tre mesi. Lì nacque la loro figlia Cosima, che 35 anni dopo avrebbe sposato Richard Wagner.

Pasta Giuditta
Trionfi in tutta Europa
Nel 1797, a Saronno (tra Como e Milano), nacque una persona che sarebbe diventata la principale cantante d’opera in Europa per oltre un decennio. Giuditta Pasta divenne una cantante con una gamma e qualità interpretative notevoli.
Rossini, Bellini e Donizetti le affidarono i loro ruoli più importanti e lei apparve come star a Napoli, Milano, Vienna, Parigi e Londra. L’apice della sua carriera fu nei due formidabili anni 1830-32, quando debuttò trionfalmente nei ruoli di Anna Bolena, Norma e Armina (“La Sonnambula”). La Pasta visse i suoi primi undici anni a Saronno e poi andò a Milano a studiare musica.
Amore di Bellini (e Donizetti?)
Giuditta Pasta era la musa di Vincenzo Bellini, che la considerava la perfetta interprete dei suoi ruoli principali. Una volta, quando la vide a Bergamo, scrisse che gli faceva ancora venire le lacrime agli occhi anche dopo innumerevoli rappresentazioni.
La Pasta fu una delle più grandi cantanti d’opera del XIX secolo. In giovane età comprò la tenuta di Blevio, che divenne la sua residenza all’età di 30 anni. Bellini veniva spesso da lei da Moltrasio, dove aveva il suo nido di composizione e d’amore. Anche Donizetti andò a trovarla, soggiornando da lei anche per un mese quando lavorò con lei ad “Anna Bolena”.
Con i suoi ruoli come Norma, Anna Bolena o Armina (“La sonnambula”), la descrizione della sua voce come soprano sfogato (“un soprano di coloratura drammatica con grande gamma vocale”) e le sue forti capacità di recitazione, è spesso paragonata a Maria Callas. Un museo sulla sua vita si trova a Saronno (vedi anche più in basso)
La cantante Pasta trascorse la seconda metà della sua vita nella villa, morì il 1° aprile 1865 all’età di 67 anni e fu sepolta nel piccolo cimitero di Blevio.

Giacomo Puccini
Piccolo paese del Leoncavallo
Il piccolo villaggio ticinese di Vacallo, vicino a Chiasso, ebbe l’onore di ospitare due grandi della musica lirica nel 1892. Puccini si recò più volte nella località estiva di questo villaggio tra il 1886 e il 1892 e affittò una casa.
A due passi, Ruggiero Leoncavallo era al lavoro nell’albergo dell’attuale “Osteria del Teatro”. Entrambi appesero manifesti fuori dalla finestra come segno della loro presenza, Leoncavallo un clown come segno di “Pagliacci” appena eseguito da Toscanini e Puccini un pugno come segno di Manon (Pugno = “Manone” in italiano), mentre era al lavoro su “Manon Lescaut“, Leoncavallo scrisse anche alcuni versi per il suo collega.

Per la biografia completa di PUCCINI
CIMITERI E TOMBE DI FAMOSI MUSICISTI
Vincenzo Bellini
Nido d’amore a Moltrasio
Vincenzo Bellini trascorse alcuni mesi estivi sul suo amato lago di Como, nella villa di Moltrasio. Lì compose “La straniera” e “La sonnambula” e incontrò la sua amante (sposata) Giuditta Turina.
Visse come ospite in varie ville nell’esclusivo Moltrasio. Per esempio, la fantastica Villa Passalacqua (che incantò Churchill e Napoleone Bonaparte) con il suo magnifico giardino e vista sul mare (prenotabile). Il paese ha onorato il Bellini con un monumento.
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Villa Passalacqua:

Monumento Bellini a Moltrasio:

Ruggiero Leoncavallo
Lunghi anni a Brissago sul Lago Maggiore
Nel 1890, Ruggiero Leoncavallo venne per la prima volta nel villaggio ticinese di Brissago (vicino al lago di Como) durante un giro in bicicletta. Conservò il villaggio in buona memoria, poi affittò una casa e 14 anni dopo decise di costruirvi la sua villa liberty, il ritiro degli artisti “Myriam”. Lì ricevette, tra gli altri, i cantanti Caruso e Tetrazzini ed Eleonora Duse, e scrisse le sue opere successive. Fece erigere nel giardino le impressionanti statue del suo “Roland di Berlino” e del suo “Zaza”, entrambe figure operistiche. Fece anche amicizia con l’eccentrica Antoinette de Saint-Leger, che aveva la sua villa alle Isole di Brissago.
Leoncavallo si adoperò anche per promuovere gli aspetti culturali in Ticino e Brissago lo aveva già nominato cittadino onorario con un bellissimo omaggio nel 1904. Leoncavallo fu sempre generoso con il suo denaro e con l’inizio della guerra mondiale cadde in difficoltà finanziarie e dovette vendere Villa Myriam nel 1916. Questa villa fu purtroppo demolita nel 1978.

Franz Liszt
Fuga a Bellagio dallo scandalo di Parigi
Quando Liszt arrivò a Bellagio, scrisse in una lettera: “Quando scrivi la storia di due amanti felici, ambientala sulle rive del lago di Como. Non conosco nessun luogo più dimostrabilmente benedetto dal cielo; non ho visto nessun altro dove il fascino di una vita amorosa possa apparire più naturale”.
Il venticinquenne Liszt era fuggito a Ginevra all’inizio del 1835 con la sposata Marie d’Agoult e sua figlia per sfuggire all’ostilità della società migliore, che disapprovava questa alleanza. Inoltre, Marie era incinta e non volevano vivere lo scandalo di dare alla luce un bambino insieme a Parigi. Dopo i mesi a Ginevra, scelsero come destinazione la Villa Bellagio e vi trascorsero tre mesi. Lì nacque la loro figlia Cosima, che 35 anni dopo avrebbe sposato Richard Wagner.

Pasta Giuditta
Trionfi in tutta Europa
Nel 1797, a Saronno (tra Como e Milano), nacque una persona che sarebbe diventata la principale cantante d’opera in Europa per oltre un decennio. Giuditta Pasta divenne una cantante con una gamma e qualità interpretative notevoli.
Rossini, Bellini e Donizetti le affidarono i loro ruoli più importanti e lei apparve come star a Napoli, Milano, Vienna, Parigi e Londra. L’apice della sua carriera fu nei due formidabili anni 1830-32, quando debuttò trionfalmente nei ruoli di Anna Bolena, Norma e Armina (“La Sonnambula”). La Pasta visse i suoi primi undici anni a Saronno e poi andò a Milano a studiare musica.
Amore di Bellini (e Donizetti?)
Giuditta Pasta era la musa di Vincenzo Bellini, che la considerava la perfetta interprete dei suoi ruoli principali. Una volta, quando la vide a Bergamo, scrisse che gli faceva ancora venire le lacrime agli occhi anche dopo innumerevoli rappresentazioni.
La Pasta fu una delle più grandi cantanti d’opera del XIX secolo. In giovane età comprò la tenuta di Blevio, che divenne la sua residenza all’età di 30 anni. Bellini veniva spesso da lei da Moltrasio, dove aveva il suo nido di composizione e d’amore. Anche Donizetti andò a trovarla, soggiornando da lei anche per un mese quando lavorò con lei ad “Anna Bolena”.
Con i suoi ruoli come Norma, Anna Bolena o Armina (“La sonnambula”), la descrizione della sua voce come soprano sfogato (“un soprano di coloratura drammatica con grande gamma vocale”) e le sue forti capacità di recitazione, è spesso paragonata a Maria Callas. Un museo sulla sua vita si trova a Saronno (vedi anche più in basso)
La cantante Pasta trascorse la seconda metà della sua vita nella villa, morì il 1° aprile 1865 all’età di 67 anni e fu sepolta nel piccolo cimitero di Blevio.

Giacomo Puccini
Piccolo paese del Leoncavallo
Il piccolo villaggio ticinese di Vacallo, vicino a Chiasso, ebbe l’onore di ospitare due grandi della musica lirica nel 1892. Puccini si recò più volte nella località estiva di questo villaggio tra il 1886 e il 1892 e affittò una casa.
A due passi, Ruggiero Leoncavallo era al lavoro nell’albergo dell’attuale “Osteria del Teatro”. Entrambi appesero manifesti fuori dalla finestra come segno della loro presenza, Leoncavallo un clown come segno di “Pagliacci” appena eseguito da Toscanini e Puccini un pugno come segno di Manon (Pugno = “Manone” in italiano), mentre era al lavoro su “Manon Lescaut“, Leoncavallo scrisse anche alcuni versi per il suo collega.

Per la biografia completa di PUCCINI
MONUMENT
Vincenzo Bellini
Nido d’amore a Moltrasio
Vincenzo Bellini trascorse alcuni mesi estivi sul suo amato lago di Como, nella villa di Moltrasio. Lì compose “La straniera” e “La sonnambula” e incontrò la sua amante (sposata) Giuditta Turina.
Visse come ospite in varie ville nell’esclusivo Moltrasio. Per esempio, la fantastica Villa Passalacqua (che incantò Churchill e Napoleone Bonaparte) con il suo magnifico giardino e vista sul mare (prenotabile). Il paese ha onorato il Bellini con un monumento.
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Villa Passalacqua:

Monumento Bellini a Moltrasio:

Ruggiero Leoncavallo
Lunghi anni a Brissago sul Lago Maggiore
Nel 1890, Ruggiero Leoncavallo venne per la prima volta nel villaggio ticinese di Brissago (vicino al lago di Como) durante un giro in bicicletta. Conservò il villaggio in buona memoria, poi affittò una casa e 14 anni dopo decise di costruirvi la sua villa liberty, il ritiro degli artisti “Myriam”. Lì ricevette, tra gli altri, i cantanti Caruso e Tetrazzini ed Eleonora Duse, e scrisse le sue opere successive. Fece erigere nel giardino le impressionanti statue del suo “Roland di Berlino” e del suo “Zaza”, entrambe figure operistiche. Fece anche amicizia con l’eccentrica Antoinette de Saint-Leger, che aveva la sua villa alle Isole di Brissago.
Leoncavallo si adoperò anche per promuovere gli aspetti culturali in Ticino e Brissago lo aveva già nominato cittadino onorario con un bellissimo omaggio nel 1904. Leoncavallo fu sempre generoso con il suo denaro e con l’inizio della guerra mondiale cadde in difficoltà finanziarie e dovette vendere Villa Myriam nel 1916. Questa villa fu purtroppo demolita nel 1978.

Franz Liszt
Fuga a Bellagio dallo scandalo di Parigi
Quando Liszt arrivò a Bellagio, scrisse in una lettera: “Quando scrivi la storia di due amanti felici, ambientala sulle rive del lago di Como. Non conosco nessun luogo più dimostrabilmente benedetto dal cielo; non ho visto nessun altro dove il fascino di una vita amorosa possa apparire più naturale”.
Il venticinquenne Liszt era fuggito a Ginevra all’inizio del 1835 con la sposata Marie d’Agoult e sua figlia per sfuggire all’ostilità della società migliore, che disapprovava questa alleanza. Inoltre, Marie era incinta e non volevano vivere lo scandalo di dare alla luce un bambino insieme a Parigi. Dopo i mesi a Ginevra, scelsero come destinazione la Villa Bellagio e vi trascorsero tre mesi. Lì nacque la loro figlia Cosima, che 35 anni dopo avrebbe sposato Richard Wagner.

Pasta Giuditta
Trionfi in tutta Europa
Nel 1797, a Saronno (tra Como e Milano), nacque una persona che sarebbe diventata la principale cantante d’opera in Europa per oltre un decennio. Giuditta Pasta divenne una cantante con una gamma e qualità interpretative notevoli.
Rossini, Bellini e Donizetti le affidarono i loro ruoli più importanti e lei apparve come star a Napoli, Milano, Vienna, Parigi e Londra. L’apice della sua carriera fu nei due formidabili anni 1830-32, quando debuttò trionfalmente nei ruoli di Anna Bolena, Norma e Armina (“La Sonnambula”). La Pasta visse i suoi primi undici anni a Saronno e poi andò a Milano a studiare musica.
Amore di Bellini (e Donizetti?)
Giuditta Pasta era la musa di Vincenzo Bellini, che la considerava la perfetta interprete dei suoi ruoli principali. Una volta, quando la vide a Bergamo, scrisse che gli faceva ancora venire le lacrime agli occhi anche dopo innumerevoli rappresentazioni.
La Pasta fu una delle più grandi cantanti d’opera del XIX secolo. In giovane età comprò la tenuta di Blevio, che divenne la sua residenza all’età di 30 anni. Bellini veniva spesso da lei da Moltrasio, dove aveva il suo nido di composizione e d’amore. Anche Donizetti andò a trovarla, soggiornando da lei anche per un mese quando lavorò con lei ad “Anna Bolena”.
Con i suoi ruoli come Norma, Anna Bolena o Armina (“La sonnambula”), la descrizione della sua voce come soprano sfogato (“un soprano di coloratura drammatica con grande gamma vocale”) e le sue forti capacità di recitazione, è spesso paragonata a Maria Callas. Un museo sulla sua vita si trova a Saronno (vedi anche più in basso)
La cantante Pasta trascorse la seconda metà della sua vita nella villa, morì il 1° aprile 1865 all’età di 67 anni e fu sepolta nel piccolo cimitero di Blevio.

Giacomo Puccini
Piccolo paese del Leoncavallo
Il piccolo villaggio ticinese di Vacallo, vicino a Chiasso, ebbe l’onore di ospitare due grandi della musica lirica nel 1892. Puccini si recò più volte nella località estiva di questo villaggio tra il 1886 e il 1892 e affittò una casa.
A due passi, Ruggiero Leoncavallo era al lavoro nell’albergo dell’attuale “Osteria del Teatro”. Entrambi appesero manifesti fuori dalla finestra come segno della loro presenza, Leoncavallo un clown come segno di “Pagliacci” appena eseguito da Toscanini e Puccini un pugno come segno di Manon (Pugno = “Manone” in italiano), mentre era al lavoro su “Manon Lescaut“, Leoncavallo scrisse anche alcuni versi per il suo collega.

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