Puccini_Opera_Opern_Introduction_overview_Giacomo

Puccini fu l’ultimo romantico nella storia dell’opera e divenne il creatore di grandi emozioni sotto forma di personaggi femminili indimenticabili come Butterfly, Mimì o Tosca. Egli trasse la sua energia vitale e la sua creatività professionale in gran parte dai grandi sentimenti di passione, che cercò nella sua vita reale nei numerosi amori.

Questi grandi sentimenti li ritroviamo nelle sue opere. Scoprite sei delle sue opere più importanti con commenti ed esempi musicali.

 

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Manon Lescaut

“Manon Lescaut” è l’opera che ha reso Puccini una stella del firmamento operistico. L’opera travolge l’ascoltatore con motivi e melodie. Con “Donna non vidi mai”, l’Intermezzo e il Duetto d’amore Puccini ha scritto pezzi iconici.

L’opera si concentra sui due personaggi principali. Nessun’altra opera di Puccini dà al tenore una tale presenza con 6 arie indipendenti e duetti aggiuntivi, Des Grieux divenne il ruolo tenorile più lungo di Puccini e “Donna non vidi mai” divenne la prima canzone di successo di Puccini.

Donna non vidi mai

La sua orchestra brilla di colori. Ascoltate il meraviglioso tema principale dell’Intermezzo:

 

Intermezzo

 

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La Boheme

La Boheme offre il meglio di Puccini. Ogni dettaglio di quest’opera è composto magistralmente e le melodie sono appassionate e tenere. L’opera è tra le più rappresentate dell’intero repertorio operistico.

Come Mozart, Puccini fu il compositore delle voci femminili e Mimì fu il primo dei ruoli femminili immortali di Puccini. L’aria iniziale di Mimì è tra le sue più grandi ispirazioni musicali:

 

Mi chiamano Mimì

 

Un bellissimo duetto d’amore tra Marcello e Mimì si svolge nella soffitta. L’opera non può essere più emozionante.

O soave fanciulla

 

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Tosca

Amore, morte e terrore. C’è tutto in quest’opera. Puccini ha creato tre grandi ritratti di ruoli che, con duetti avvincenti e arie famose, hanno reso “Tosca” una delle opere più rappresentate.

Se si confronta “Tosca” con il suo predecessore “La Bohème” si rimane stupiti. In Tosca non c’è più nulla della dolcezza giocosa di “Bohème”. Tosca” si distingue per gli accordi duri, i duetti drammatici e la presenza permanente di un’atmosfera tesa.

Con il famoso “Te Deum” Puccini ci offre una delle scene di massa più avvincenti della storia dell’opera.  Scarpia canta se stesso in preda alla frenesia del desiderio di conquista, concludendo con le parole blasfeme: “Tosca, mi fai dimenticare Iddio!”. (“Tosca, mi fai dimenticare Dio!”).

Te Deum (Tre sbirri)

 

E lucevan le stelle

L’esecuzione di Cavaradossi è imminente e lui ripensa a Tosca con malinconia. E lucevan le stelle è una grande aria scritta nel tipico stile pucciniano. Offre al cantante l’opportunità di immergere questi sentimenti in diversi timbri accompagnati da una bella melodia.

 

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Madama Butterfly

Per Puccini, Butterfly era “l’opera più espressiva e piena di anima che avesse scritto”. Nessuna delle eroine delle opere di Puccini può eguagliare Butterfly. Non c’è da stupirsi che Butterfly sia uno dei ruoli di soprano più richiesti dell’intera letteratura operistica.

Con la famosa aria “un bel di vedremo”, dove Butterfly si mostra pronta ad aspettare il suo amato, Puccini ci regala un gigantesco crescendo fino all’estatico “e un po’ per non morire”, è un po’ come morire. È un’eruzione di emozioni tenute sotto la superficie.

Un bel vedere

 

A metà dell’opera si snoda un interminabile duetto d’amore, il più lungo scritto da Puccini. Il finale è il duetto estatico dei due innamorati, che Puccini ci fa ascoltare solo nei momenti più belli.

Bimba dagli occhi

 

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Gianni Schicchi

Come opera teatrale completa, Gianni Schicchi è tra le più perfette che l’opera italiana abbia prodotto nella sua storia. Dura solo un’ora e ogni attore sa che le commedie sono più difficili da interpretare delle tragedie. In quest’opera, ogni ruolo deve essere pienamente formato con la recitazione, è necessaria una vera e propria performance d’insieme. Ogni situazione deve suscitare il sorriso del pubblico.

Solo “O mio babbino” di Lauretta, a metà dell’opera, è un punto di riposo lirico dell’opera ed è una delle più famose arie per soprano.

 

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Turandot

Puccini si mostrò all’apice della sua arte compositiva nella sua ultima opera. La potenza melodica dell’ultrasessantenne non era diminuita.

Turandot occupa una posizione speciale nell’opera di Puccini. Perché la protagonista non è la donna emotiva che muore pronta al sacrificio come Manon, Butterfly o Tosca. Quanto è lontana da Mimì! Turandot è emotivamente fredda e deliberata e a Puccini costò molta energia sentirsi a suo agio in questo ruolo.

 

Le emozioni di Puccini appartengono a Liù, la piccola donna, la sfavorita della trama. Le regala i temi più belli, non Turandot, tre delle sei arie di quest’opera suonano dalla bocca di Liù. Non è un caso che Puccini sia morto nello stesso luogo in cui Liù si congeda dalla terra.

Signore ascolta

 

Puccini dà un ruolo importante al suono dell’orchestra. Oltre al colore cinese, le scene di massa con il suono scintillante giocano un ruolo importante. Gli ottoni e le percussioni, come i glockenspiel, gli xilofoni e la celesta, conferiscono una nuova qualità tonale alla musica di Puccini. Con quest’opera, Puccini aprì l’orchestra dell’opera italiana in direzione di contemporanei come Mahler, Berg o Korngold.

Gravi, enormi ed impotenti

 

Calaf occupa il ruolo tenorile più importante dell’opera pucciniana, insieme a quello di Rodolfo. Calaf è la figura leggera di quest’opera e deve quindi assumersi il compito di un ruolo drammatico di primo piano, che Puccini assolve con una tessitura molto marcata.

Nessun dorma

 

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