La guida all’opera online dell’Aria SEMPRE LIBERA di Verdi
Leggi fatti interessanti e ascolta fantastici video di YouTube sulla famosa Aria “SEMPRE LIBERA” e “AH FORS È LUI”.
Se vuoi saperne di più sull’opera La Traviata, clicca sul link del ritratto dell’opera
L’Aria – Sinossi e sfondo
Sinossi: Alfredo è nel salone di Violetta. Le confessa di amarla segretamente da qualche tempo. Violetta, la cortigiana parigina e signora della società, si sente attratta da Alfredo e per la prima volta nella sua vita sente un bisogno d’amore, ma sa anche della sua grave malattia. In questo passaggio è combattuta tra un amore nascente (ah fors è lui) e una vita slegata (sempre libera).
Quest’aria è la più lunga del suo genere scritta da Verdi. Dura più di 10 minuti (compresi i recitativi), e richiede al cantante la massima abilità vocale e una grande resistenza.
Questa scena di Violetta consiste di due parti: inizia con un pensoso “ah fors è lui”, un pezzo lirico che deve essere cantato con una bella qualità di suono e colori.
È seguito da “Sempre libera”, che richiede le abilità di un soprano di coloratura con molti virtuosismi e note alte. Oltre a queste abilità vocali, la cantante deve dare al ruolo un enorme slancio drammatico, che deve trasmettere all’ascoltatore lo stato di emergenza emotiva di Violetta, che è combattuta tra amore, tragedia (malattia) e gioia di vivere, che porta ad una stretta estatica che conclude questo fantastico pezzo.
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Ah fors è lui
L’aria inizia con un motivo interrogativo nei corni. Il “A fors è lui” è scritto in minore che riflette la disperata speranza di Violetta. Inizia in p e dolcissimo:
Per Violetta, è un sogno delicato che deve cantare in modo così tenero che non scoppi. Con la menzione di Alfredo (lui, che modesto) la voce diventa più ferma e passa nella cantilena emotiva “ah quell’amor”, che è intessuta in una tenera melodia punteggiata del flauto. Dopo una ripetizione Violetta conclude questa prima parte con una breve cadenza.
Sempre libera
Improvvisamente Verdi strappa Violetta dal suo sogno e lei grida “Follie”. L’amarezza è nella sua voce. Le colorature su “Vortici” e “Perir” esprimono il dolore che prova. La seguente catena di colorature su “Gioir” oscilla fino al re bemolle alto e poi conduce all’allegro brillante dell’aria “Sempre libera”. La musica cambia nell’atmosfera da salotto con l’inebriante ritmo di valzer dell’orchestra. Le numerose colorature sono difficili e devono essere cantate con eleganza e facilità. Una cadenza virtuosa porta alla ricapitolazione del “sempre libera”. Seguono cascate di note alte con do e re che conducono a una stretta estatica (il mio pensier) che consiste in corse veloci con ornamenti virtuosi come note di grazia e trilli:
L’Aria – il testo di SEMPRE LIBERA
È strano! è strano! in core
Scolpiti ho quegli accenti!
Sarìa per me sventura un serio amore?
Che risolvi, o turbata anima mia?
Null’uomo ancora t’accendeva O gioia
Ch’io non conobbi, essere amata amando!
E sdegnarla poss’io
Per l’aride follie del viver mio?Ah, fors’è lui che l’anima
Solinga ne’ tumulti
Godea sovente pingere
De’ suoi colori occulti!
Lui che modesto e vigile
All’egre soglie ascese,
E nuova febbre accese,
Destandomi all’amor.
A quell’amor ch’è palpito
Dell’universo intero,
Misterioso, altero,
Croce e delizia al cor.
A me fanciulla, un candido
E trepido desiderio
Questi effigiò dolcissimo
Signor dell’avvenire,
Quando ne’ cieli il raggio
Di sua beltà vedea,
E tutta me pascea
Di quel divino error.
Sentìa che amore è palpito
Dell’universo intero,
Misterioso, altero,
Croce e delizia al cor!Follie! Follie delirio vano è questo!
Povera donna, sola
Abbandonata in questo
Popoloso deserto
Che appellano Parigi,
Che spero o più?
Che far degg’io!
Gioire,
Di voluttà nei vortici perire.
Sempre libera degg’io
Folleggiar di gioia in gioia,
Vo’ che scorra il viver mio
Pei sentieri del piacer,
Nasca il giorno, o il giorno muoia,
Sempre lieta ne’ ritrovi
A diletti sempre nuovi
Dee volare il mio pensier.
Scritto per un “soprano di coloratura drammatica”
Il ruolo di Violetta è scritto per un soprano di coloratura drammatica. Il soprano di coloratura drammatica deve avere sia l’abilità di coloratura che la capacità di padroneggiare l’espressione drammatica con un volume vocale maggiore. Se questa voce può anche cantare parti liriche, allora può succedere che il “soprano drammatico di coloratura” possa cantare un ampio repertorio.
Famose interpretazioni di SEMPRE LIBERA
Ascolterete la prima versione di Maria Callas. È stata una delle più grandi interpreti di Violetta. Con le sue enormi capacità vocali era in grado di affascinare sia nella parte di coloratura che in quella drammatica. Soprattutto la sua Traviata di Lisbona è diventata una leggenda. Leggete di più nel ritratto di quest’opera.
Sempre libera (1) – Callas
La prossima registrazione è di Magda Olivero (1910-2014). Aveva un seguito ardente che la adorava. La sua carriera è durata a lungo, per esempio ha cantato il suo debutto al Met Opera con 65 (!) anni nel ruolo di Tosca. Ascoltate l’avvincente ritratto del ruolo e la sua interpretazione virtuosa.
Sempre libera (2) – Olivero
Il prossimo è un meraviglioso “Sempre libera” di Angela Gheorgiu in una registrazione del 1995. La nascita della registrazione totale della Traviata ha qualcosa di magico. L’evento chiave fu il suo incontro con Georg Solti. Solti voleva produrre la sua prima Traviata all’età di 84 anni con artisti freschi e ha incontrato Angela Gheorgiu. Ad un’audizione lei lo convinse immediatamente, lui era entusiasta. La serata di apertura fu un trionfo e il resto è leggenda:
Sempre libera (3) – Gheorgiu / Solti
Poi si sente Diana Damrau. Per molto tempo, la tedesca è stata associata al ruolo di Königin der Nacht. Le sue grandi capacità di coloratura e la padronanza senza sforzo delle note alte le hanno permesso di cantare brillantemente questa aria di Mozart estremamente difficile. Ascoltatela in Sempre libera.
Sempre libera (4) – Damrau
Negli estratti di “Sempre libera” troverete ora quattro documenti audio storici, ciascuno con “Assolutas”. Uno con la famosa Nellie Melba, una delle più grandi voci di soprano mai registrate. Ascolta la registrazione del 1906 di “Ah, forse lui…sempre libera”. Kesting: “Il pathos declamatorio dell’inizio difficilmente avrebbe potuto essere espresso più urgentemente con mezzi puramente vocali”.
Ah, fors’è lui…sempre libera (5) – Melba
Una seconda con Rosa Ponselle, che è insieme a Nellie Melba forse la più grande della disciplina italiana nel “periodo d’oro”. Ancora oggi i soprani cantano la cadenza della Melba dell’aria della follia di Lucia (ascolta il mio blog sulla Lucia di Lammermoor, seconda parte). Ma veniamo alla Traviata con le parole di Kesting: “… eppure è la Violetta più emozionante di tutte le registrazioni complete (solo quando sento la Callas voglio dimenticarlo). Il tono incredulo-interrogativo di “è strano” è prodotto unicamente dal suono cangiante. L’accentuazione espressiva di “Ah, fors’ è lui” è indimenticabile. Quali archi e quale sviluppo sonoro con “ah! Quell’amore”! Quale esaltante follia amorosa nelle grida di “follie””. Ascoltate Rosa Ponselle.
Ah, fors’è lui…sempre libera (6) – Ponselle
Nel numero tre si sente Lilli Lehman. È nata nel 1848, la sua arte è profondamente radicata nel XIX secolo, per esempio ha cantato alla prima del Festival di Bayreuth, diretto personalmente da Richard Wagner. È l’unica cantante della prima generazione di Wagner di cui esistono registrazioni, divenne così “stilisticamente influente per una generazione” (Fischer). Il repertorio di Lili Lehmann era molto vasto. “Ci sono due serie di registrazioni di lei degli anni 1905 e 1906, quando era già vicina al suo 60° compleanno, che possono dare un’impressione di questa grande personalità di cantante. (Fischer, grosse Stimmen), di cui “la registrazione accompagnata dal pianoforte di “Fors è lui” appartiene ai grandi dischi Lehmann” (Kesting).
Ah, fors’è lui…sempre libera (7) – Lehmann (Lili)
Licia Albanese canta il Sempre libera con tempo veloce e molto fuoco. L’aria è suonata sotto la direzione di Toscanini. Toscanini (1867-1957) conosceva personalmente Verdi. “Quando Toscanini era già in giovane età un rispettato kapellmeister, Toscanini tornò temporaneamente alla sua cattedra nella sezione violoncelli della Scala e prese parte come violoncellista alla prima dell’Otello di Verdi (La Scala, Milano, 1887) sotto la direzione del compositore. Verdi, che di solito si lamentava del fatto che i direttori d’orchestra non sembravano mai interessati a dirigere le sue partiture nel modo in cui lui le aveva scritte, fu impressionato dai resoconti di Arrigo Boito sulla “capacità di Toscanini di interpretare le sue partiture” (fonte: Wikipedia).Toscanini era famoso per la fedeltà alle opere che applicava.
Sempre libera (8) – Albanese
Peter Lutz, opera-inside, la guida all’opera online dell’Aria “SEMPRE LIBERA” dall’opera La Traviata.
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