La guida dell’opera online su DON PASQUALE

Don Pasquale appartiene alle 3 grandi opere di Buffo del periodo del Belcanto. Nonostante i gravi problemi di salute, Donizetti ha creato un’opera con tante grandi idee musicali in questo lavoro tardivo.

Panoramica e accesso rapido

Contenuto

Trama

Commento

Atto I

Atto II

Atto III

Raccomandazione di registrazione

 

Punti salienti

Bella siccome un angelo

Sogno soave e casto

Quel guardo di cavaliere … son anch’io la virtu

Povero Ernesto … Cerchero lontana terra

Cheti cheti immantinente … Vedrai se giovino (Sillabato)

Com’e gentil … tutto è languor

Tormami a dir che m’ami (Duetto)

Ruoli e Trama

PREMIERE

Parigi, 1843

LIBRETTO

Don Pasquale, un ricco e vecchio scapolo (basso) - Dottore Malatesta, medico e amico di Don Pasquale (baritono) - Ernesto, nipote di Don Pasquale (tenore) - Norina, giovane vedova (soprano)

I RUOLI PRINCIPALI

Violetta Valéry, cortigiana a Parigi (soprano) - Alfredo Germont, giovane (tenore) - Georg Germont, padre di Alfredo Germont (baritono) - Baron Duphol, amico/protettore di Violetta (baritono)

RACCOMANDAZIONE DI REGISTRAZIONE

EMI con Mirella Freni, Sesto Bruscantini, Gösta Winbergh e Leo Nucci diretti da Riccardo Muti e la Philharmonia Orchestra e Coro Ambrosiano.

COMMENTARIO

Il pagliaccio triste

Quando Donizetti scrisse quest’opera comica, era già segnato dalla sua malattia. Riconosciamo che un artista in una situazione già deprimente può scrivere la sua commedia più stimolante. Dopo la perdita di sua moglie e delle sue figlie otto anni prima, è stato tormentato dalla crudele sofferenza della sifilide. Ciononostante, sembra che abbia composto Don Pasquale in soli 13 giorni e che abbia scritto non meno di tre opere in questo anno 1843. Già due anni dopo le sue condizioni mentali saranno senza speranza e cinque anni dopo morirà, mentalmente benestante, nella sua città natale, Bergamo.

Conoscendo la biografia di Donizetti e vedendo la foto del vecchio pazzo nei suoi abiti migliori, il sangue si gela nelle vene. Due anni dopo Heinrich Heine riferisce di una visita a Donizetti in ospedale: “Mentre le sue melodie rallegrano il mondo con gioia, mentre la gente canta e trilla ovunque, lui stesso, un’orribile immagine di idiozia, siede in un ospedale vicino a Parigi. Donizetti aveva conservato solo una coscienza infantile per la sua toilette: “Bisognava vestirlo con cura ogni giorno, in piena gala, il frac decorato con tutti i suoi ordini; così sedeva immobile, il cappello in mano, dalla mattina alla sera tardi” (Heinrich Heine, 1844).

Libretto

Donizetti stesso intervenne fortemente nella creazione del libretto. Ruffini, il creatore della prima versione, era innervosito dai continui interventi di Donizetti. Donizetti aveva già scritto alcuni pezzi musicali e aveva idee precise sulla trama. L’inesperto Ruffini alla fine non era più disposto a dare il suo nome. Per il librettista furono usate le iniziali M.A., che erano quelle dell’agente di Donizetti Michele Accursi, ma è provato che non aveva scritto una riga di questo lavoro. Tuttavia, è ancora in parte elencato come il librettista ufficiale.

La storia di Don Pasquale è una trama tipica che utilizza i personaggi della Commedia dell’Arte. Don Pasquale è il vecchio ricco ma avaro che ce l’ha con le giovani donne. Nella Commedia dell’Arte è il pantalone. Inoltre, c’è l’astuta Colombina (Norina), e Pierrot innamorato.

Storia, prima e recensione

Don Pasquale fu la sua 64esima opera su un totale di 66 lavori per questo genere e fu una commissione per il Théâtre Italien di Parigi. Scrisse l’opera in undici giorni, ma ebbe bisogno di settimane per adattarla ai desideri dei cantanti. La prima dell’opera divenne un grande successo, anche grazie al cast stellare (Grisi e Lablache) e l’opera fu letteralmente rappresentata in tutto il mondo (occidentale) nei tre anni successivi.

DON PASQUALE Atto I

Trama: Nella casa di Don Pasquale, un vecchio impomatato che è un grande avaro, nonostante la sua ricchezza.

Sentiamo un’ouverture che anticipa molte belle melodie dell’opera. Inizia con alcuni accordi rumorosi il cui ruolo è quello di far tacere il pubblico chiacchierone. Poi sentiamo una melodia lirica suonata da un violoncello solo.

Overture – Levine

 

 

Trama: Don Pasquale è nervoso, perché sta aspettando il suo medico di famiglia e amico Dr. Malatesta per discutere di una questione importante. Quando finalmente appare, Don Pasquale chiede con entusiasmo se ha trovato una sposa. Malatesta afferma e racconta di una giovane donna amabile e modesta che ha scelto per lui.

Donizetti era un compositore che era sempre un modernizzatore. Con Don Pasquale, Donizetti ha rinnovato i suoi mezzi di espressione. Per esempio, ai suoi tempi, era consuetudine mettere un coro dopo l’ouverture per introdurre il pubblico nell’ambiente dell’opera. Invece, vediamo l’interno della casa di Don Pasquale con il protagonista. Anche l’aria di Malatestas “Bella siccome un angelo” è fuori dal comune. Ci si aspetterebbe un numero classico di Buffo. Ma quest’aria in cui descrive con belle parole sua sorella, difficilmente si adatta ad un’opera di Buffo. Pulsanti sedicesimi lo accompagnano, e quasi religiosamente descrive la donna come un angelo. Con due bei ritardandi (su Mattino e su conquide) loda le sue virtù e fa così venire l’acquolina in bocca a Don Pasquale. Dopo una transizione, la melodia iniziale ritorna teneramente e quasi umilmente, ma Malatesta non riesce più a trattenere l’entusiasmo per la sorella e con grande ornamentazione promette a Don Pasquale di innamorarsi di lei (che v’innamora). Infine, con una voce piena e trionfante e (nella ripetizione) con una cadenza, Malatesta profetizza un cuore felice (“un beato cor”) al suo amico. Una grande aria introduttiva per Malatesta!

Bella siccome un angelo – Nucci

 

 

Il ringiovanimento di Don Pasquale

Trama: Pasquale chiede il suo nome. Malatesta gli dice che è sua sorella Sofronia. Ha appena lasciato il monastero e passerà oggi. Pasquale è entusiasta, desidera vederla immediatamente. Quando Malatesta lascia la stanza, il vecchio si sente di nuovo ventenne.

Un foco insolito – Corbelli

 

Trama: Si presenta suo nipote Ernesto. Don Pasquale è un uomo ricco e vuole lasciargli la sua eredità, ma a condizione che si sposi in modo rispettabile e ricco. Don Pasquale ha già scelto una candidata. Ma Ernesto ama la povera ma esigente Norina. Don Pasquale però non la accetta e gli dice che se la sposa, lo diserederà. Quando Ernesto rifiuta il candidato di Pasquale, il vecchio gli dice che si sposerà di nuovo e che Ernesto andrà via a mani vuote. All’inizio Ernesto reagisce divertito.

In questo passaggio Donizetti lascia che i fiati accompagnino il cantante con note punteggiate ridacchianti.

Sentiamo Gösta Winbergh, che ha ricevuto ottime recensioni come Ernesto in questa produzione di Riccardo Muti.

Prender moglie – Bruscantini / Winbergh

Trama: Quando Ernesto si rende conto che il vecchio è serio riguardo ai suoi progetti di matrimonio, subisce un affronto. Contava sul denaro per mettere su casa con Norina.
Per molti, Juan Diego Florez è il grande Ernesto del nostro tempo. La sua interpretazione fa emergere lo stato emotivo di Ernesto in modo fantastico. Questo duetto contrasta perfettamente la comicità del vecchio Don Pasquale con la sua profonda disperazione.

Sogno soave e casto – Florez / Raimondi

 

La famosa aria di Norina “Quel guardo di cavaliere”

Trama: Chiede allo zio di discutere la questione con Malatesta. Quando viene a sapere che la sposa stessa è la sorella di Malatesta, Sofronia, si sente tradito perché crede che Malatesta sia suo amico. A casa di Norina. Legge una storia d’amore con intrecci. Sorride, perché lei stessa conosce tutti i trucchi per far battere il cuore di un uomo.

Il fatto che Norina legga una storia d’amore è un colpo di lato contemporaneo, dato che tali “romanzi da un penny” erano incredibilmente popolari all’epoca. Questo pezzo è abbastanza interessante dal punto di vista della storia della musica. Sappiamo che Chopin ammirava Donizetti e cercò di imitare lo stile Belcanto di Donizetti al pianoforte. La prima parte della nota aria inizia come in un Notturno di Chopin. Su un accompagnamento dondolante in 6/8, Norina canta una cantilena con ritardandi emotivi. Il seguente tema ben noto è accompagnato da un ritmo punteggiato. Dopo una terza parte la melodia punteggiata ritorna sale fino a un Si e poi in “vivasi ah” l’aria finisce con un Do alto seguito da un trillo lungo 7 battute. Un’aria meravigliosa per un soprano virtuoso di coloratura.

Sentiamo quest’aria nell’interpretazione di Anna Netrebko. La sua Norina al MET di New York è stata un grande evento. Ha potuto giocare al massimo le sue capacità comiche e canore. Come già nell’altro capolavoro di Buffo di Donizetti “Elisir d’amore” è stata in grado di ispirare il pubblico con il suo carisma e presenza scenica.

Quel guardo di cavaliere … son anch’io la virtu – Netrebko

Nella seconda registrazione ascoltiamo Amelita Galli-Curci, uno dei grandi soprani di coloratura degli anni venti. Era considerata il successore di Adelina Patti. Si diceva che la Galli-Curci non avesse un’educazione canora formale, ma che avesse imparato a cantare ascoltando un usignolo. I trilli della seconda parte dell’aria sono meravigliosi e ricordano effettivamente l’usignolo. Un consiglio, dovreste assolutamente ascoltare il duetto del terzo atto (vedi più avanti).

Quel guardo di cavaliere … son anch’io la virtu – Galli-Curci

Sentiamo una terza registrazione di Lucia Popp. La sua interpretazione della prima parte è quasi sognante. Il trillo nella seconda parte è fantastico.

Quel guardo di cavaliere … son anch’io la virtu – Popp

Lo schema di Malatesta

Trama: Un servo le porta un messaggio di Ernesto. Apprende la notizia dei piani di matrimonio di Pasquale e che Ernesto ha deciso di lasciare l’Europa per disperazione. Quando Malatesta arriva, incontra una Norina disperata. Quando Malatesta scopre il motivo, si mette a ridere. Le spiega che l’intera faccenda era stata messa in piedi da lui per superare il vecchio. La sorella non esiste nemmeno. Il suo piano è che Norina stessa dovrebbe interpretare la sorella di Malata. Don Pasquale potrebbe essere ingannato e organizzare un matrimonio in casa sua. Lei dovrebbe interpretare una modesta ragazza ingenua. Quando Don Pasquale firmerà il contratto di matrimonio, sarà alla sua mercé. Norina è entusiasta del piano.

Mi volete fiera – Freni / Bruscantini

DON PASQUALE Atto II

Ernesto è profondamente triste – l’aria con l’assolo di tromba

Trama: La notte a casa di Don Pasquale. Ernesto è seduto sulle valigie imballate. Si sente abbandonato e triste perché è diventato impossibile sposare Norina.
Ascoltando la musica di Don Pasquale ci si stupisce di quanto questa musica sia lontana da Wagner. Con “Cerchero lontana terra” sentiamo un numero classico dell’opera italiana, cioè quello di un giovane con il mal d’amore. Allo stesso tempo Wagner scrive il suo Olandese Volante e già 2 anni dopo il tedesco dovrebbe comporre il Tannhäuser e iniziare il cammino verso il dramma musicale. Gli eroi di Donizetti sono presi dalla vita e sono lontani dal mondo delle leggende di Wagner.

Donizetti ci presenta qualcosa di insolito in quest’aria. Un assolo di tromba profondamente triste ci conduce nell’atmosfera di Ernesto. Normalmente l’ascoltatore non associa questo strumento a questi sentimenti. Donizetti ha probabilmente deliberatamente provocato questo effetto per sottolineare la complessità della storia, che si suppone essere più di una semplice commedia della confusione.


Florez ci presenta un Ernesto vulnerabile ma non sentimentale. Il recitativo della prima parte è interpretato alla grande e mostra la disperazione (“Povero Ernesto”) dell’abbandonato e ingannato. E alla fine della lunga aria mostra un do alto impeccabile e senza sforzo.

Povero Ernesto … Cerchero lontana terra – Florez

 

Fischer (“Große Stimmen”) è entusiasta dell’interpretazione di Tito Schipa: “Una volta che si ascolta Schipa qui, si è rovinati per tutti gli altri interpreti di Donizetti una volta per tutte. Anche se portano i nomi più famosi. Dal suo canto proviene una magia che non può essere descritta da luoghi comuni come la voce dorata”.

Povero Ernesto … Cerchero lontana terra – Schipa

 

 

Trama: E’ mattina e Don Pasquale si è buttato nei suoi abiti migliori in gioiosa attesa della sposa. Lei appare accompagnata da Malatesta. Don Pasquale è preso dalla sua modestia e a Norina piace visibilmente il gioco maligno.

Via da brava – Netrebko / Kwiecien / Del Carlo

 

Trama: Quando la bella Sofronia solleva il suo velo, tutto dipende da Don Pasquale. Vuole che il notaio si presenti immediatamente. Naturalmente, Malatesta ha il suo notaio che aspetta già fuori dalla porta. C’è un problema. Quando gli sposi firmano, c’è un solo testimone: Malatesta. In questo momento irrompe Ernesto e tutto va in tilt. Don Pasquale gli dice con gusto che deve fare da testimone al matrimonio. Ernesto guarda la sposa e non crede ai suoi occhi quando vede Norina. Malatesta cerca rapidamente di presentargli il piano.

Indietro mascalzoni

 

Trama: Quando il certificato di matrimonio viene firmato, Sofronia cambia improvvisamente. La modesta suora diventa un mostro. Fa la prepotente con il povero Don Pasquale e quando sceglie Ernesto come compagno per una passeggiata, lui è completamente sbalordito ed Ernesto si diverte deliziosamente.

Sentiamo il bellissimo quartetto “e rimasto la impietrato” nella registrazione di Riccardo Muti.

E rimasto l’impietrato – Freni / Bruscantini / Nucci / Winbergh

Trama: Poi Sofronia chiede di vedere i servi. Con orrore di Pasquale, lei decide di raddoppiare il loro stipendio e di assumere più personale. Don Pasquale si rende conto di essere stato raggirato ed Ernesto si rallegra.

Sono tradito beffeggiato – Corena / Peters

 

DON PASQUALE atto III

 

 

Sofronia ha preso il comando

Trama: Nel frattempo la casa è cambiata oltre ogni riconoscimento. È arredata da poco e ci sono servi dappertutto. Don Pasquale è sbalordito e passa in rassegna tutti i conti. Quando Sofronia appare, è vestita per il teatro. Quando Don Pasquale vuole rifiutarle una visita a teatro, lei gli dà uno schiaffo in faccia. Pasquale crolla e Norina prova un po’ di pietà. Ma il piano deve essere eseguito. Mentre esce, fa cadere deliberatamente un pezzo di carta. Don Pasquale lo legge. E’ una lettera di Ernestos per un incontro di mezzanotte in giardino.

Signorina, in tanta fretta … Via, caro sposino – Evans / Watson

 

Il famoso duetto Sillabato dei bassi buffo

Trama: Pasquale giura vendetta e chiama Malatesta, con il quale vuole elaborare un piano. Decidono di tendere segretamente un’imboscata a Sofronia ed Ernesto. Con questa prova potrebbe poi buttare fuori di casa la moglie non amata.

Questo duetto è diventato famoso con le sue sillabe cantate veloci, il Presto-Sillabato ed è uno dei punti salienti assoluti di quest’opera (inizia a 5.00 nella seguente registrazione).

Cheti cheti immantinente … Vedrai se giovino – Smith / Evans

 

La scena notturna: la grande resa dei conti in giardino

Donizetti stesso ha lavorato molto sul libretto. Ruffini, il creatore del libretto originale, era innervosito dai continui interventi di Donizetti e non era più disposto a dare il suo nome. Per il librettista furono usate le iniziali M.A. che erano quelle di Michele Accursi, il quale dimostra di non aver scritto una sola riga di quest’opera. Ciononostante, egli è ancora talvolta indicato come librettista ufficiale.

Trama: È notte in giardino. Ernesto canta una serenata come parola d’ordine.

Sentiamo un’altra bella aria di Donizetti per il tenore Ernesto, che si può riascoltare nell’interpretazione di Juan Diego Florez.

Com’e gentil … tutto è languor – Florez

 

Ascoltiamo un’altra interpretazione del tenorissimo di grazia Tito Schipa, la cui voce ha un indimenticabile fascino malinconico.

Com’e gentil … tutto è languor – Schipa

Il grande duetto d’amore

Trama: I due si riuniscono ed evocano il loro amore.

Ascoltiamo il leggendario duo Tito Schipa e Amelita Galli-Gurci in una meravigliosa registrazione di questo duetto.

Tormami a dir che m’ami – Schipa / Galli-Gurci

Sentiamo una bella registrazione con la coppia da sogno degli anni 2000 Juan Diego Florez e Anna Netrebko.

Tormami a dir che m’ami – Netrebko / Florez

La morale della storia…

Trama: Quando Malatesta e Pasquale arrivano con una lanterna in mano e vogliono sorprenderli, Ernesto riesce a sparire. Don Pasquale affronta Sofronia, ma lei nega tutto. Don Pasquale vuole cacciarla dalla casa, ma Sofronia si rifiuta. Niente può essere fatto senza prove. Malatesta accenna casualmente che domani un’altra donna entra in casa, è Norina, l’amante di Ernesto. Quando Sofronia sente il nome Norina, spiega che non potrà mai vivere sotto lo stesso tetto di questa donna. Don Pasquale ora fiuta la sua occasione. Il piano di Malatesta sembra funzionare e va a prendere Ernesto, e Don Pasquale accetta il suo matrimonio. Accetta persino di dargli una dote solo per liberarsi del mostro Sofronia. Ora Malatesta mette fine alla mascherata. Don Pasquale si mostra generoso e li perdona per il gioco malvagio. Dà la sua benedizione al matrimonio. Norina presenta la morale della storia: Chi vuole sposarsi in età avanzata, fa di se stesso solo uno sciocco.

Il valzer era nato 20 anni prima a Vienna e aveva conquistato il continente europeo. Nel Don Pasquale, Donizetti fece un monumento al valzer in molti pezzi, tra cui il Rondò nel finale.

Rondo Finale – Niese

Raccomandazione di registrazione

EMI con Mirella Freni, Sesto Bruscantini, Gösta Winbergh e Leo Nucci sotto la direzione di Riccardo Muti e la Philharmonia Orchestra e il Coro Ambrosiano.

Peter Lutz, opera-inside, la guida online all’opera DON PASQUALE di Gaetano Donizetti.

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