La guida dell’opera online de LA TRAVIATA

Raramente Verdi si è identificato con un ruolo tanto quanto con quello di Violetta. Grazie alla sua biografia, è stato in grado di mettersi nei panni dei personaggi al massimo grado, e mai la sua musica è stata più animata e tragica che in quest’opera. Traviata divenne l’opera verdiana più popolare, in molti paesi anche l’opera più popolare in assoluto.

VISIONE E ACCESSO DIRETTO

Contenuto

Trama

Commento

Atto I (Salon-Scene)

Atto II (Germont-Violetta-Scena)

Atto III (Scena del salone, Scena della morte)

Raccomandazione di registrazione

Punti forti

Libiamo nei lieti calici (Brindisi)

Un dì felice, eterea

Ah fors è lui

Sempre libera

Lunge da lei … De’ miei bollenti spiriti

O mio rimorso

Dammi tu forza … Amami

Di provenza il mar, il suol (Germonts Arie)

Invitato a seguirmi

Addio del passato (Sterbeszene)

Parigi o cara lasceremo

Prendi quest’è l’immagine

RUOLI E TRAMA IN 4 MINUTI

PREMIERE

Venezia, 1853

LIBRETTO

Francesco Maria Piave, tratto da La dame aux camélias di Alexandre Dumas

I RUOLI PRINCIPALI

Violetta Valéry, cortigiana a Parigi (soprano) - Alfredo Germont, giovane (tenore) - Georg Germont, padre di Alfredo Germont (baritono) - Baron Duphol, amico/protettore di Violetta (baritono)

RACCOMANDAZIONE DI REGISTRAZIONE

EMI, Maria Callas, Giuseppe di Stefano ed Ettore Bastiannini diretti da Carlo Maria Giulini e dal Coro e Orchestra della Scala di Milano (registrazione dal vivo). .

COMMENTARIO

L’aspetto autobiografico di Verdi

La storia di “Traviata” è basata sul romanzo “La signora delle camelie” di Alexandre Dumas. Da giovane, lo stesso Dumas visse insieme a Marie Duplessis, una nota demimondaine. Lei morì a 25 anni di tisi e Dumas la prese come modello per la protagonista del romanzo. Quando Verdi entrò per la prima volta in contatto con il romanzo di Dumas, ne fu profondamente commosso. Gli ricordò la sua situazione con la sua compagna Giuseppina Strepponi. Quando andò a vivere con Giuseppina molti anni dopo la morte di sua moglie, Giuseppina aveva già 32 anni ed era una donna “con un passato”. Non era una cortigiana, ma oltre alla sua vita professionale di cantante d’opera aveva avuto tre gravidanze con uomini diversi. Verdi e la Strepponi furono molestati dall’illustre società parigina e si ritirarono nella patria di Verdi. A Bussetto la coppia incontrò l’aperta resistenza della popolazione del piccolo paese. Fu particolarmente doloroso per Verdi che il suo ex mecenate e benefattore Barezzi si opponesse apertamente. È molto probabile che Verdi abbia creato un ritratto di Barezzi con il ruolo di Germont (che aveva potenziato rispetto alla trama di Dumas). Due anni dopo i due si trasferirono a Santa Agata in campagna. Lì iniziò la storia compositiva della “Traviata”.

Consiglio di viaggio per gli amanti dell’opera: Verdi patria di Busseto, Sant’Agata e Le Roncole (Clicca per il link al TRAVEL-blogpost)

 

alla BIOGRAFIA DI VERDI (LA SUA VITA E I SUOI LUOGHI)

 

Libretto e storia

Verdi vide Dumas “La dame aux camélias” nel 1852 a teatro e rimase affascinato dalla storia, la cui vera vicenda si svolse negli anni 44/45 e fu scritta da Dumas nel 1852. Verdi provò una grande simpatia per l’attrice protagonista. Così lui e il suo librettista Francesco Maria Piave evitarono di usare insinuazioni come nel modello letterario e fecero di Violetta una persona dai sentimenti teneri e profondi, circondata da una società ipocrita. Il libretto era strettamente basato sulla versione teatrale di Dumas, solo il secondo atto fu completamente omesso. Piave terminò il lavoro sul libretto nel gennaio 1853 e Verdi iniziò a comporre subito dopo la prima del Trovatore, il 19 gennaio. Era sotto pressione, perché aveva fissato la data della prima con il “Teatro La Fenice” per il 6 marzo. Secondo le sue stesse dichiarazioni, Verdi si sentì molto ispirato, la composizione andò bene per lui e scrisse l’opera in cinque settimane. La strumentazione fu fatta durante le prove.

 

 

Musica: la “Tinta musicale

Come ogni opera, Verdi ha dato alla “Traviata” i suoi colori musicali di base e la sua caratterizzazione. Per le molte scene da salotto usò soprattutto ritmi da valzer. Ha esteso questo aspetto danzante alle scene come i duetti ecc., la maggior parte della partitura è scritta in triplo tempo. Un secondo elemento caratteristico è la disposizione cameristica dell’opera. Grandi parti dell’opera sono organizzate in arie o duetti; le scene corali e i trii appaiono solo molto raramente. Un terzo elemento caratteristico è l’uso del motivo d’amore che Verdi cita ripetutamente, a volte in forma drammatica (per esempio in “Amami” nel secondo atto), a volte in forma lirica (per esempio nella scena della morte e nel duetto d’amore del primo atto). Si può vedere questo motivo nel commento all’aria “Ah fors’è lui“.

Un compito erculeo per il ruolo di Violetta

Il ruolo di Violetta è uno dei più brillanti del fach soprano. Verdi esige molto dalla cantante del ruolo principale. Ha dettagliato musicalmente lo sviluppo di Violetta dalla cortigiana del primo atto, alla donna sacrificale del secondo, alla donna morente del terzo atto. Violetta deve avere sia una grande voce lirica (atto II), sia essere in grado di cantare i passaggi drammatici con grande espressività (atto III) e cantare colorature virtuose (atto I). Sono richieste anche capacità di recitazione; Violetta è presente sul palco praticamente per tutta l’opera e deve dominare l’opera in larga misura. Naturalmente, non ci sono molte cantanti donne che possono combinare tutti questi aspetti. C’è un ampio consenso tra gli esperti sul fatto che questo è stato raggiunto al meglio nella storia della registrazione da Maria Callas allo zenit delle sue capacità vocali.

Il fiasco della prima mondiale

Verdi sospettava già in anticipo che la prima potesse finire in un fiasco. La scelta del soggetto fece scalpore, perché fino ad allora l’opera italiana aveva conosciuto solo soggetti storici. Con la contemporanea “Traviata” era arrivata per la prima volta al presente. Mentre re e cavalieri erano i cattivi, Verdi prese il rischio di fare di una cortigiana un’eroina e di reggere uno specchio sulla società italiana. Il “Teatro La Fenice” ha peggiorato la situazione ambientando l’azione 150 anni indietro nell’epoca barocca, portando così la musica di valzer ad absurdum. Inoltre, ci furono difficoltà di casting perché l’opera fu programmata con poco preavviso. Amareggiato, Verdi dovette ammettere alla prima che “La Traviata” era solo un fallimento, ma che la gente rideva anche di essa. Nonostante molte richieste, Verdi si astenne dalle rappresentazioni in altri teatri e diciotto mesi dopo, mise in scena la “Traviata” in modo esemplare in condizioni ideali, e divenne un successo immediato.

LA TRAVIATA ACT I

“Amore e Morte”

Trama: La cortigiana parigina Violetta Valéry invita gli ospiti a un ballo nel suo salone.

L’ouverture inizia con una melodia eterea, che sentiremo di nuovo quando Violetta giace morente sul suo letto nel terzo atto. Il secondo tema è il tema dell’amore, che incontreremo tra l’altro nell’appassionato “Amami” del secondo atto. Verdi espone così i due temi determinanti di quest’opera: l’amore e la morte. Questa intenzione corrispondeva al titolo originale dell’opera “Amore e Morte”, che fu abbandonato a causa della censura veneziana.

Ouverture – Kleiber

 

Trama: Violetta accoglie i suoi ospiti.

Dell’invito – Callas

L’incantevole canzone da bere

Trama: Alfredo ha l’onore come ospite di cantare un brindisi alla padrona di casa. Violetta risponde con lo stesso umore e tutta la compagnia si unisce.

Verdi ha composto questa famosa canzone da bere in un veloce ritmo di valzer.

Libiamo nei lieti calici – Callas / di Stefano

Ascolta Enrico Caruso in questo Brindisi con un brillante B finale.

Libiamo – Caruso / Gluck

Alfredo confessa il suo amore a Violetta

Trama: Violetta chiede agli ospiti di spostarsi nella sala da ballo. Lei rimane indietro e soffre di un attacco di debolezza, solo Alfredo è rimasto inosservato da lei. Lui si prende cura di lei e le confessa che l’ama da tempo da lontano.

Mentre il tenore canta una melodia romantica, la cortigiana rimane musicalmente ferma nel suo genere e ripete la sua melodia con un canto virtuoso e ornato, civettuolamente raddoppiato dal flauto, dando vita a un duetto entusiasmante.

Ascoltiamo questo estratto nella versione della famosa registrazione di Giulini con Maria Callas e Giuseppe di Stefano del 1955. È semplicemente elettrizzante il modo in cui i cantanti e l’orchestra ci incantano in questa registrazione dal vivo. Il tempo della prima parte è lento, gli archi sono più fusi che punteggiati e i cantanti cantano ampi ritardandi.

Un di felice, eterea – Callas / diStefano

 

I duetti di Tito Schipa e Amelita Galli-Curci erano e restano leggenda.

Un di felice, eterea – Schipa/Galli-Curci

 

Trama:Violetta reagisce con esitazione alle avances di Alfredo. Conosce troppo bene la vita per credergli. Vuole guadagnare tempo e gli regala una camelia: quando sarà sbiadita, lui potrà tornare. Gli ospiti della sala da ballo tornano in camera di buon umore.

Si ridesta in ciel l’aurora

Violetta è incantata

Trama: Quando Violetta è sola dopo il ballo, è sorpresa di scoprire che è commossa dalla confessione d’amore di Alfredo e ammette il suo desiderio di una relazione profonda.

Nel cantabile “Ah fors’è lui” sperimentiamo una nuova Violetta: è la giovane donna che sogna un futuro migliore. La coloratura ha lasciato il posto a una cantilena lirica, teneramente incorniciata da un arabesco del flauto. Con la sua melodia Verdi tradisce che è innamorata, cita la melodia di Alfredo dal duetto del primo atto, il motivo d’amore:

Ah fors’è lui – Netrebko

 

Trama: Ma lei scaccia questi pensieri sciocchi.

Follie! Questa è tutta una follia e lei scaccia i pensieri. Con trilli e corse virtuosistiche, che portano al re bemolle alto, spronata dal canto di Alfredo, che sente attraverso la finestra aperta, chiude questa cabaletta ardente e virtuosistica con un do alto estatico.

Un roboante “Sempre libera” può essere ascoltato da Magda Olivero, “la primadonna che metteva il pubblico in uno stato di frenesia” (Peter G. Davis). Magda Olivero (1910-2014) aveva un fervente seguito, che la idolatrava e la accompagnava ovunque.

Sempre libera (1) – Olivero

Ascolta una meravigliosa Angela Gheorghiu in una registrazione del 1995. C’era qualcosa di magico nella realizzazione di questa registrazione completa di Traviata. L’evento chiave fu il suo incontro con Georg Solti. Solti voleva produrre la sua prima Traviata all’età di 84 anni con nuova energia e si imbatté in Angela Gheorghiu. Ad un’audizione lei lo convinse immediatamente. Il resto è leggenda: “La sua performance convinse spontaneamente la direzione televisiva della BBC a cambiare il programma e passare in diretta alla Royal Opera House di Londra per trasmettere la performance in televisione. Iniziò così la processione trionfale del soprano a Londra” (fonte: Wikipedia).

Sempre libera (2) – Gheorgiu


LA TRAVIATA ACT II

Violetta e Alfredo sono una coppia

Trama: Tre mesi dopo. Violetta ha deciso di voltare le spalle alla vita mondana e si è trasferita in campagna con Alfredo, dove i due trascorrono mesi felici.

Verdi e Piave decisero di non includere il secondo incontro di Violetta e Alfredo nel libretto. Il secondo atto di Dumas è riassunto in questa breve reminiscenza di Alfredo, che consiste in un breve recitativo e un’aria estatica per tenore.

Vedere questa scena in un estratto del bellissimo adattamento cinematografico di Zeffirelli con Placido Domingo.

Lunge d lei…De’ miei bollenti spiriti (1) – Domingo / Kleiber

Trama: Alfredo apprende dalla governante Annina che Violetta ha venduto tutti i suoi averi a Parigi per finanziare la vita sontuosa di Alfredo e Violetta in campagna. Vergognandosi, Alfredo riconosce la sua ingenuità e la sua vergogna. Alfredo va in città per raccogliere fondi.

La musica eroica di questa cabaletta sembra un po’ fuori luogo nel ruolo lirico di Alfredo. La sua eroicità sembra provenire dal Trovatore, che Verdi aveva appena composto. Condivide il destino di molte altre arie verdiane, che sono concluse da tenori con un do alto, senza che Verdi ne abbia scritto uno.

Ascoltate Luciano Pavarotti con una travolgente “O mio Rimorso” con un brillante do alto alla fine.

O mio rimorso – Pavarotti

Appare il padre di Alfredos, Germont

Trama: Durante l’assenza di Alfredo appare suo padre Germont. Accusa la sorpresa Violetta di aver rovinato suo figlio con il suo stile di vita sontuoso. Quando Violetta gli mostra i documenti della vendita dei suoi beni, Germont è sorpreso. Tuttavia, egli esige che lei si separi da Alfredo, dato che sua figlia non può sposarsi a causa della disdicevole relazione di suo fratello.

Pura siccome un angelo – Hampson / Netrebko

 

Le chiede di lasciare Alfredo

Trama: Germont la esorta a lasciare Alfredo, perché quando la sua bellezza sarà svanita, lui si stancherà di lei.

Verdi fa cantare Germont in un tono artificiale e stentato con la coloratura. Ogni volta che Verdi usa la coloratura, vuole fare una dichiarazione, in questo caso espone la falsità di Germont.

Un di, quando le veneri – Hampson / Netrebko

 

Trama: Violetta riconosce questa situazione impossibile.

Violetta è devastata. Verdi ci mostra ora con mezzi musicali che Violetta ha una grandezza interiore. Battuta per battuta la voce si alza e lei dimostra che dopo il colpo basso è pronta al sacrificio della rinuncia. Il duetto è completato dalle frasi di rimpianto di Germont, la cui sincerità non lascia l’ascoltatore completamente convinto.

Ah dite alla giovinezza – Callas/Sereni

Trama: Violetta spiega la sua rinuncia e Germont cerca di confortarla.

In questo passaggio sentiamo la rinuncia straziante di Violetta. Il suo “Conosca il sacrificio” è accompagnato dal doloroso canto del corno inglese. Per la prima volta in questo duetto, si sente la sincerità nella voce di Germont, che comincia a percepire la grandezza di Violetta e, commosso, si congeda da lei.

Imponete…non amarlo ditegli – Callas / Bastiannini / Giulini

Trama: Con il cuore pesante scrive in una lettera ad Alfredo la sua rinuncia al matrimonio e afferma di voler tornare alla sua vecchia vita e quindi lo lascia. Quando Alfredo torna, è sorpreso dallo stato d’animo di Violetta, ma lei non si spiega con lui, gli chiede solo di amarla. Alfredo ha ricevuto una lettera da suo padre che annuncia il suo arrivo. Violetta deve salutarlo senza farglielo sapere.

La scena seguente è una delle scene più commoventi della letteratura lirica. È il disperato “Amami” che sentiamo nella versione drammatica del motivo d’amore con cui Violetta urla il dolore dalla sua anima mentre dice addio ad Alfredo.

Ascoltate questo estratto nell’interpretazione di Maria Callas, che ci fa letteralmente vivere questa scena.

Dammi tu forza … Amami – Callas/ Di Stefano

Germont parla con Alfredo

Trama: Alfredo non si è accorto che Violetta ha lasciato la casa con la carrozza in direzione di Parigi quando un messaggero gli consegna la lettera di Violetta. Alfredo, che non conosce i retroscena, è profondamente commosso. In questo momento appare suo padre che viene a sapere della lettera d’addio di Violetta. Germont cerca di confortare suo figlio con i ricordi della casa dei genitori di Alfredo.
Con un’espressiva cantilena di violoncello accompagnata da un flauto, Verdi ci conduce nel mondo di Germont. Il baritono canta una melodia nostalgica, che è decorata con graziose note ornamentali. All’ascoltatore sembra quasi una ninna nanna che dovrebbe calmare un bambino.

Ascoltate una registrazione del baritono americano Robert Merrill con l’orchestra della NBC diretta da Arturo Toscanini. Robert Merrill ha scritto molto nelle sue memorie sul lavoro sulla Traviata con Toscanini. Da un lato tracciava l’immagine di un tiranno che non si fermava nemmeno alle maledizioni più primitive, ma anche l’immagine di un musicista dotato: “Il Maestro ti ha reso migliore di quanto tu abbia mai pensato di poter essere. Ti ha fatto galleggiare. Ha reso possibile l’impossibile”. Ascoltate l’impressionante registrazione di questa collaborazione del 1946, dove Merrill impressiona con il suo baritono lirico di grande sonorità.

Di Provenza il mar, il suol – Merrill/Toscanini

Nel salone parigino di Flora

Trama: Violetta si è trasferita dal barone Duphol e vive di nuovo la vita da cortigiana. Nel salone di Flora è in corso una soirée. Alcuni ospiti si sono travestiti da zingari e leggono dalle mani degli invitati.

Noi siamo zingarelle

Trama: Anche Alfredo è apparso. Con pensieri cupi si siede al tavolo dei giocatori di carte. Quando Violetta appare, lo vede, ma Duphol le proibisce di parlargli. Alfredo provoca Duphol con affermazioni umilianti e quest’ultimo si siede al tavolo da gioco e perde una somma significativa per Alfredo.

Questa scena si svolge accompagnata da motivi nervosi e frenetici delle corde. Sentiamo sia il dialogo dei giocatori di carte che quello di Violetta, che si trova nella stanza accanto. Lo spettacolo si svolge quindi su due livelli, creando un effetto musicale drammatico.

Voi! Alfredo – Cura / Gvazava

 

Il roboante duetto “Inviato a seguirmi”

Trama: Violetta teme un duello e scrive ad Alfredo un biglietto per parlargli da solo. Quando lui arriva, lei cerca invano di convincerlo a lasciare il salone.

Sentiamo questa scena drammatica nella versione esplosiva della registrazione Giulini. Sbattuti dagli archi, Callas e di Stefano si impegnano in un dialogo sfrenato.

Invitato a qui seguirmi – Callas / di Stefano / Giulini

Trama: Indignato, Alfredo getta il denaro che ha vinto ai piedi di Violetta, dicendo che ora ha pagato il servizio di Violetta. Germont appare e rimprovera Alfredo per il suo comportamento indegno. Alfredo riconosce con profonda vergogna la sua cattiva condotta e Germont è disperato perché non può rivelare la verità a suo figlio.

Ogni suo aver tal femmina … Di sprezzo degno – Gobbi

 

 

Trama: Violetta è profondamente commossa e gli ospiti accusano Alfredo del suo comportamento. Alfredo rinsavisce e si vergogna del suo comportamento.

Alfredo, di questo core

 

 


LA TRAVIATA ATTO III

 

 

Come introduzione sentiamo un pezzo di musica da camera con il tema che conosciamo dall’ouverture, che simboleggia la vitalità calante di Violetta.

Introduzione – Solti

 

 

Violetta si congeda dal mondo

Trama: Violetta è nella sua camera da letto. È indebolita e il medico sussurra ad Annina che le restano solo poche ore di vita. Violetta legge la lettera di Germont. Viene a sapere che Duphol è stato ferito gravemente e che Alfredo ha poi lasciato il paese. Lui stesso riconosce il suo errore e spiega tutto in una lettera a suo figlio e gli chiede di venire da Violetta. Profondamente triste, Violetta sente che è troppo tardi.

Mentre Violetta legge la lettera di Germont, sentiamo il tema dell’amore risuonare teneramente negli archi. Ora inizia una delle grandi arie d’addio della letteratura operistica, introdotta dall’oboe e accompagnata da sedici strumenti a corda smorzata. Il canto di Violetta è occasionalmente giocato dal corno inglese, occasionalmente raddoppiato. La prima strofa suona cupamente in minore, la seconda trasfigurata in maggiore.

Teneste la promessa…addio del passato – Callas

Il ritorno di Alfredo

Trama: Alfredo appare e chiede appassionatamente perdono. Si abbracciano e sognano brevemente il loro futuro.

Nello stesso metro di 3/8 di tempo in cui avevano cantato il Brindisi all’inizio dell’opera, i due cantano malinconicamente in duetto per l’ultima volta.

In questa registrazione sentiamo come meravigliosamente il giovane Alfredo Kraus e Maria Callas creano il duetto. Si tratta di un estratto dalla famosa Traviata di Lisbona.

Parigi o cara lasceremo – Kraus / Callas

Una seconda versione cantata da Lucrezia Bori e John Mc Cormack del 1914

Parigi o cara lasceremo – Bori/McCormack

Trama: Ma Violetta è già fatalmente malata.

In questa scena Violetta canta il famoso “Ah! Grand dio, morir si giovane”, il cui grido di Maria Calls attraversa midollo e ossa.

Ah non più – Callas/Giulini

L’avvincente scena della morte di Verdi

Trama: Ora appare anche Germont, che abbraccia Violetta piena di rimorso. Lei dà ad Alfredo un piccolo ritratto di lei come ricordo e muore tra le sue braccia.

La scena della morte è commovente. L’opera finisce con un trio introdotto da una marcia funebre. Alla fine sentiamo ancora una volta il tema d’amore, non più cantato, perché Violetta è troppo debole per questo, ma solo eseguito da un violino solo. L’opera termina con accordi drammatici.

Prendi, questa è l’immagine – Callas / di Stefano / Giulini

BONUS: Prova della Traviata di Toscanini

Finalmente un meraviglioso documento audio di Toscanini. Tuttavia, i bassisti che hanno dovuto ascoltare una filippica di Toscanini non la vedrebbero così. Ci è permesso di divertirci con un sorriso 70 anni dopo.

Prova di Traviata – Toscanini

Raccomandazione di registrazione

EMI con Maria Callas, Giuseppe di Stefano ed Ettore Bastiannini diretti da Carlo Maria Giulini e il Coro e l’Orchestra della Scala di Milano (registrazione dal vivo).

Peter Lutz, opera-inside, la guida all’opera online de LA TRAVIATA di Giuseppe Verdi.

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Fornisci il tuo contributo!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *