La guida all’opera online su UN BALLO IN MASCHERA

Dopo le opere musico-drammatiche “Macbeth” e “Simon Boccanegra”, Verdi torna all’opera numero belcantista con “Un ballo in maschera”. Con quest’opera Verdi offre all’ascoltatore cinque parti brillanti e scene magnifiche. Già la prima fu uno dei più brillanti successi della carriera di Verdi, e l’opera iniziò la sua marcia trionfale intorno al mondo.

 

 

 

OVERVIEW and QUICK ACCESS

 

 

Contenuto

Trama

Atto I

Atto II

Atto III

Raccomandazione di registrazione

Punti salienti

Re d’abisso

Di tu se fedele

Teco io sto (Duetto d’amore)

Morro ma prima in grazia

Eri tu che machiavi quell’anima

Forse la soglia attinse… Ma se m’è forza perderti

 

 

 

Ruoli e Trama di UN BALLO IN MASCHERA

 

 

 

 

Premiere

Roma, 1859

Libretto

Antonio Somma, basierend auf dem Roman Gustave III ou Le bal masqué (Gustavo III o Il ballo in maschera).

Ruoli principali

Riccardo, governatore di Boston (tenore) - Renato, creolo e confidente di Riccardo (baritono) - Amelia, sua moglie (soprano) - Ulrica, indovina (contralto) - Oskar, paggio (soprano)

Recording recommendation

EMI, Maria Callas, Giuseppe di Stefano, Ettore Bastiannini e Giulietta Simionato diretti da Andrea Gavazzeni e dal Coro e Orchestra della Scala di Milano.

 

Commentario

 

Commento

 

 

 

Libretto e Censura

Il romanzo di Eugene Scribe sull’assassinio del re di Svezia affascinò Verdi. L’argomento era di grande attualità, perché un anno prima della prima del “Ballo in maschera” fu fatto un attentato a Napoleone III. Per questo motivo, il tema dell’assassinio di un reggente su un palcoscenico aperto era politicamente esplosivo, e Verdi dovette ritirare la sua versione per il teatro napoletano per motivi di censura. Spostò la storia per la prima romana nella insospettabile città americana di Boston. Come se non bastasse, esiste una terza versione, perché Verdi dovette spostare di nuovo la storia a Napoli per la versione di Parigi. Oggi si sentono due versioni diverse con luoghi diversi e i protagonisti hanno nomi diversi a seconda della versione (Gustav o Riccardo, rispettivamente Ankerström o Renato). La versione di Boston è la più suonata. (Riccardo e Renato)

 

 

Il secondo atto

Il secondo atto costituisce il nucleo drammatico di quest’opera. Inizia con un’aria solista, si sviluppa in un duetto, si espande in un trio con l’apparizione di Renato e finisce come un quartetto con coro.
L’intensità del famoso duetto “Teco io sto” è già stata paragonata a quella del Tristano di Wagner ed è considerato uno dei duetti più drammatici di sempre. Anche Verdi ha parlato del “suo miglior duetto”.

 

 

Il ruolo di Riccardo

Riccardo è forse il ruolo di tenore di Verdi con la più ampia gamma di espressione. Nelle barcarole richiede la voce di un tenore leggero con note alte sicure, nelle scene come in “Scherza o follia” il cantante lirico belcantista e il tenore drammatico nel secondo e ultimo atto.
Inoltre, il ruolo è fisicamente impegnativo, poiché il tenore ha una tremenda presenza scenica e deve costantemente cantare contro un’orchestra drammatica e rumorosa.

 

 

Il baritono verdiano

Come molte opere dell’epoca del bel canto, il “Ballo in maschera” riguarda un triangolo amoroso, con una donna in mezzo a due uomini. Accanto al tenore, Verdi di solito affida la seconda voce maschile a una voce di baritono, che occasionalmente assume anche il ruolo principale (per esempio in Simon Boccanegra, Nabucco o Rigoletto). Questo tipo di voce gioca un ruolo importante nella storia dell’opera di Verdi.
In quest’opera di Verdi, il baritono è il portatore della trama. In lui si svolge l’intero dramma – Renato cambia da amico e protettore del governatore a marito presumibilmente tradito, poi a nemico e assassino e infine a pentito e perdonatore. La sua presenza scenica sottolinea l’importanza del suo ruolo: come unico ruolo ha presenza scenica in ognuno dei cinque quadri. Per sottolineare l’importanza Verdi gli dà due grandi arie.

 

 

 

 

UN BALLO IN MASCHERA Atto 1

 

 

 

 

Trama: Nel palazzo del governatore. Soldati e nobili sono ricevuti in udienza, lodano la nobiltà del reggente. Un piccolo gruppo intorno a Tom e Samuel pianifica un attacco a Riccardo per motivi di vendetta personale.

L’ouverture cita molti motivi musicali dell’opera, come il motivo dell’amore e il motivo del coro dei cospiratori.

Motivo della cospirazione:

Motivo d’amore:

Ouverture – Abbado / Pavarotti

 

Già all’inizio di quest’opera in “Posa in pace” Verdi utilizza un importante elemento stilistico di quest’opera: quello del contrasto. Sentiamo le parole piene di odio dei cospiratori, che si scontrano con l’omaggio dei cortigiani.

Posa in pace – Solti

 

 

Renato è il cuore della tragedia

Synopsis: Oscar gli consegna la lista dei partecipanti al ballo in maschera. Con sua grande gioia, scopre sulla lista Amelia, che ama segretamente. Lei è la moglie del suo migliore amico Renato. Poco dopo Riccardo lo incontra al pubblico, dove Renato gli dice che un gruppo di uomini vuole ucciderlo.

Ascolterete la prima aria di Renato cantata da Piero Cappuccili, il principale baritono verdiano degli anni 80/90.

Alla vita che te arride – Cappuccili

 

Trama: Si presenta un giudice e vuole la firma per un bando di Ulrica, una cartomante. Non si può accusarla di un crimine, ma è una persona sospetta. Oscar, il paggio di Riccardos, la difende e sostiene che tutte le sue previsioni si sono avverate.

Il ruolo di Oscar fu l’unica volta che Verdi scrisse un ruolo da pantalone. Lo scrisse per un soprano di coloratura. Probabilmente è un omaggio al grand opéra.

Ascoltiamo un’interpretazione di Diana Damrau, una delle principali soprano di coloratura dei nostri tempi.

Volta la terrea – Damrau

 

Trama: Riccardo ordina un’indagine immediata nel pomeriggio. Riccardo stesso vuole andarci travestito da pescatore.

Verdi compose questo esuberante finale nello stile di un galoppo, una reminiscenza del suo periodo a Parigi, dove Offenbach aveva scritto il suo grande galoppo in Orfeo degli Inferi un anno prima. Verdi rimase a lungo nella capitale francese e compose l’opera “Les vêpres siciliennes” per il Grand Opéra.

Signori oggi d’Ulrica – Pavarotti

 

 

Nella grotta della chiromante

Trama: Nella grotta della chiromante Ulrica. Al centro della stanza un fuoco arde in un calderone da strega. La cartomante siede in uno stato di trance al calderone, circondata da donne e uomini.

Il ruolo di Ulrica ricorda fortemente l’Azucena del Trovatore. Entrambi si basano sull’espediente stilistico verdiano della Varietà, cioè il massimo contrasto della scena successiva. Dopo la scena inondata di luce della sala di ricevimento aulica, ci troviamo ora nell’oscuro antro dell’indovino. Inoltre, entrambe le apparizioni sono all’inizio del secondo atto, entrambe sono figure gitane con la stessa gamma vocale e alla fine sono stati gli stessi cantanti a brillare in questo ruolo. Da citare sono Fedora Barbieri, Fiorenza Cossotto o Marylin Horne.

Il ruolo di Ulrica rappresenta anche un aspetto importante della storia dello spettacolo. Nel 1955 Marian Anderson cantò Ulrica nel “Ballo in maschera” di Verdi – fu la prima donna di colore sul palco del MET. “Il momento”, scrive Rudolf Bing, il direttore del Met di allora, nelle sue memorie, “è stato uno dei più orgogliosi che ho vissuto al MET. E: “Il consiglio di sorveglianza del Metropolitan Opera non fu una delle tante organizzazioni che si congratularono con me”…

Tremoli negli archi bassi e pallidi suoni di clarinetto creano un’atmosfera spettrale. Evocando gli spiriti, Ulrica canta se stessa in trance.

Nella playlist troverete due registrazioni. La registrazione di Cossotto è forse quella più brillante dal punto di vista vocale, quella di Barbieri è quella più cupa ed espressiva.

Re dell’abisso – Cossotto

 

Re dell’abisso, affretati – Barbieri

 

 

Amelia appare nella grotta della chiromante

Trama: Prima di tutto, un marinaio della Marina vuole sapere da Ulrica quando la sua agognata ricompensa arriverà dal governatore. È in mare da 15 anni in attesa della sua ricompensa. Lei legge la sua mano e profetizza la ricompensa in un prossimo futuro. Riccardo scrive rapidamente un foglio con la promozione a ufficiale e lo fa scivolare al marinaio senza essere notato. Il marinaio trova il foglio ed è contento che la profezia si sia avverata così rapidamente. Poi arriva Amelia, l’amata segreta di Riccardo. Riccardo si nasconde e ascolta la sua conversazione. Amelia gli dice che è una donna sposata che cerca di dimenticare un uomo amato. Ulrica le dice di raccogliere una certa erba davanti al cimitero questa mezzanotte. Il suo succo ucciderà la passione. Riccardo decide di seguirla, stasera. Amelia lascia la grotta.

Amelia è eccitata, canta con voce vibrante la preghiera “Consentimi signore” (Concedimi o Signore, la forza di purificare il mio cuore) (2:55).

Che v’agita cosi … Consentimi Signore (terzetto) – Callas / di Stefano / Barbieri

 

Trama: Nel frattempo sono arrivati gli amici di Riccardo e Riccardo travestito da pescatore si rivolge a Ulrica. Chiede del suo futuro.

Verdi fa cantare al pescatore travestito una bellissima barcarola. Quest’aria “Di tu se fedele” è molto impegnativa. Da un lato la difficoltà tecnica è da menzionare, ma anche che richiede un canto lirico, che deve essere udibile sopra una grande orchestra e un coro.

Ascoltate Jussi Björling (probabilmente il miglior Riccardo della storia della registrazione) con “Di tu se fedele”.

Di tu se fedele – Björling

 

 

Il tragico presagio

Trama: Ulrica guarda la sua mano e rimane scioccata. Non vuole fare il presagio. Ma Riccardo insiste. Lei profetizza una morte imminente per lui. Riccardo lo liquida come uno scherzo.
In questa scena sentiamo un famoso pezzo d’insieme, il quintetto “è scherzo o follia”.

Questa produzione del 1954 fu l’ultima registrazione d’opera di Toscanini. Toscanini conosceva personalmente Verdi e il maestro apprezzava molto il giovane Kapellmeister. Toscanini raccontò che si ricordava ancora quando da piccolo sentì il “Ballo in maschera” diretto personalmente da Giuseppe Verdi.

E scherzo od e follia – Toscanini

 

Trama: Ridendo, chiede alla chiromante chi sarà l’assassino. Ulrica profetizza che morirà per mano di un amico che sarà il primo uomo ad accoglierlo quel giorno. Riccardo tende la mano, ma nessuno la prende. Renato appare e Riccardo saluta il nuovo arrivato ridendo. Riccardo si rivela come governatore e le spiega che la sua profezia non può essere corretta perché Renato è il suo migliore amico. Ulrica lo avverte di nuovo che ci sono dei traditori tra di loro. Il marinaio appare con i suoi amici e lodano Riccardo come un governante gentile.

O figli d’inghilterrra – Fabritiis

 

 

 

 

UN BALLO IN MASCHERA Atto 2

 

 

Trama: Di notte su un campo abbandonato di fronte al cimitero.

Verdi era sempre alla ricerca di storie che lo ispirassero. La fonte d’ispirazione non era tanto la trama ma le passioni umane (“soggetti di sentimento”). Questo secondo quadro di quest’opera veramente ispirata a Verdi deve essere considerato una delle sue più grandi scene.

 

Trama: Appare Amelia.

Con una voce tremante Maria Callas canta questo passaggio in modo indimenticabile. Nella registrazione di Gavazzeni può mostrare tutti i colori della sua voce ed è all’apice della sua arte.

Ecco l’orrido campo … – Callas

La confessione d’amore – il famoso duetto “Teco io sto”

Trama: Lei non sa che Riccardo l’ha seguita. Riccardo esce e le confessa il suo amore ardente. Amelia è combattuta tra il suo amore per Riccardo e il giuramento di fedeltà a suo marito.

I duetti tra Riccardo e Amelia sono concepiti in modo drammatico. La musica di “Teco io sto” non si ferma, Dissonanze e sincopi portano ad una scena d’amore estatica. Riccardo preme il “Ti amo” di Amelia. Verdi raccontò negli anni successivi che questa scena era uno dei suoi grandi momenti compositivi.

Sentiamo questa scena in 3 registrazioni, i primi due documenti con Jussi Björling.

La versione di Björling con Zinka Milanov proviene da una registrazione di una performance dal vivo e mostra due artisti al massimo livello. La confessione d’amore è travolgente ed estatica (7:15). Il documento proviene da un adattamento cinematografico del 1956 di due attori che “cantano” in playback la registrazione di Milanov/Björling del 1940.

Teco io sto (1) – Björling/Milanov

 

La registrazione del duo Björling con Elisabeth Rethberg è famosa. È l’unica registrazione dei due, Rethberg era già nell’autunno della loro carriera, quindi il documento sonoro di questi due titani è tanto più importante. Il passaggio “m’ami” (da 4:45) va sotto la pelle. È anche notevole la facilità con cui i due scivolano verso il do alto, che Björling tiene poi qualche secondo in più del tedesco (9:12).

Teco io sto (2) – Björling/Rethberg

 

Per Pavarotti questo duetto è stato il più grande duetto della storia dell’opera, che può essere paragonato solo al duetto d’amore del Tristano. Anche Domingo si è espresso con parole simili, citando il passaggio “irridiami d’amor” dove l’orchestra letteralmente esplode e scoppia tutta l’estasi.

Teco io sto (3) – Pavarotti / Arroyo

 

 

Sorprendentemente, Renato appare

Trama: Con loro grande sorpresa appare Renato. Ha seguito il suo amico perché ha ascoltato una conversazione dei cospiratori e ha appreso che vogliono aspettarlo questa notte. Amelia riconosce Renato e si tira il velo sul viso. Renato implora Riccardo di mettersi in salvo e si offre di ricondurre la donna sconosciuta in città. Riccardo accetta. Si scambiano i cappotti e Riccardo lascia il campo. Amelia e Renato si mettono in cammino. Ma i cospiratori li fermano. Pensano che Renato sia il governatore. Quando riconoscono Renato, vogliono sapere chi è la donna sconosciuta. Renato sguaina la sua spada per difendere l’onore della donna. Amelia sa che questa lotta costerebbe la vita a Renato e si toglie il velo dal viso. Increduli riconoscono Amelia. Renato è profondamente colpito, i cospiratori deridono l’appuntamento di Renato con la propria moglie. Con voce cupa Renato annuncia un incontro con i cospiratori per la mattina seguente.

Verdi e il suo librettista Somma hanno creato un grande “colpo di scena”, una svolta drammatica della trama che sfocia in un grande concertato con voci soliste e coro. Questo quintetto (che potrebbe essere stato modellato sulla sua famosa controparte “bella figlia d’amore” dal Rigoletto) mostra quanto drammaticamente Verdi componga le sue scene. Qui la profonda tragedia della coppia sposata e là la beffa buffonesca con cui i cospiratori si riversano sul marito.

Ahimé… seguitemi – di Stefano/Callas

 

 

 

 

 

UN BALLO IN MASCHERA Atto 3

 

 

Amelia grande Aria “Morro ma prima in grazia”

Trama: Tornato in casa, Renato annuncia che Amelia espierà il suo adulterio con la sua morte. Amelia giura che il suo matrimonio non è stato contaminato. Ma la decisione di Renato è stata presa. Amelia vuole vedere suo figlio un’ultima volta.

L’Aria di Amelia è un pezzo contemplativo, accompagnato da un violoncello solo. Dopo la drammaticità delle scene precedenti, il contrasto con questo punto di riposo è immenso; la sua voce non va mai oltre un mezzoforte, tranne che per le ultime battute. I cantanti devono mostrare grandi emozioni. Dopo questo grande sforzo, l’ultima parte di quest’aria con la ripetizione di “mai più vedrà” deve essere padroneggiata con difficili salti al Sib e al Do.

Sentiamo un’interpretazione commovente, quasi una preghiera, con un bellissimo accompagnamento di violoncello solo, cantata da Ljuba Welitsch, una delle sue migliori registrazioni di sempre.

Morro ma prima in grazia (1) – Welitsch

 

Intima ma tuttavia estremamente espressiva è l’interpretazione di Elisabeth Rethberg. Oltre a Rosa Ponselle è stata il grande soprano degli anni ’20.

Morro ma prima in grazia (2) – Rethberg

 

Sentiamo un’interpretazione più espressiva da Angela Gheorghiu

Morro ma prima in grazia (3) – Gheorghiu

 

Kesting apprezza molto l’interpretazione di Milanov: “La scena sul luogo dell’esecuzione diventa una trasformazione vocalmente perfetta e drammaticamente suggestiva di uno stato d’animo altamente eccitato in una forma sonora… È un canto che – ad eccezione di Maria Callas – non è stato raggiunto da nessun cantante delle registrazioni complete.”

Morro ma prima in grazia (4) – Milanov

 

La decisione di Renato per vendetta

Trama: Renato le concede quest’ultima richiesta. Da solo nella stanza Renato crolla. Decide che vuole risparmiare Amelia, ma che Riccardo deve pagare per il suo vergognoso tradimento.
Per il caratteristico “baritono verdiano” Verdi ha scritto molte grandi arie piene di malinconia e dolore. “Eri tu” è una delle più grandi arie del suo genere.

Ascolta “Eri tu” nella grande interpretazione del baritono italiano Ettore Bastiannini, che ti entra davvero sotto la pelle!

Eri tu che macchiavi quell’anima – Bastiannini

 

 

Trama: Samuel e Tom appaiono e Renato dice loro che sa tutto sulla loro cospirazione. Vuole unirsi a loro ed essere colui che lo uccide. Ognuno di loro pretende questo diritto per sé, quindi vogliono lasciar decidere al lotto. Tom scrive 3 nomi e li getta in un vaso. Quando Amelia, Renato vuole che lei estragga la sorte. Amelia inorridita disegna il lotto su cui è scritto il nome di Renato. Qualcuno bussa alla porta. Appare Oscar e consegna l’invito per il ballo in maschera della sera. I cospiratori decidono di uccidere il governatore stasera.

Ah di che fulgor, che musiche – Hernandez / Rodriguez

Riccardo grande aria

Trama: Riccardo è nel suo studio. Ha deciso di mandare Renato e sua moglie in Inghilterra per proteggere Amelia dall’adulterio. Vuole salutarla la sera e scrive il decreto.
Con questa famosa aria Verdi mette il tenore di fronte a un compito difficile. Sono richiesti sia il pianissimo respirato che il forte pieno, la voce richiede note basse, ma ha anche passaggi drammatici, lunghi, molto scritti e arriva fino al si alto.

Oltre al Duca nel Rigoletto, Riccardo era il ruolo preferito di Pavarotti nelle opere di Verdi. Riccardo è forse il ruolo di tenore verdiano con la più ampia gamma di espressione e colori.

Forse la soglia attinse… Ma se m’è forza perderti – Pavarotti

 

Domingo ha cantato Riccardo per la prima volta nel 1967. A causa della malattia di un cantante, un’Aida programmata fu cancellata con poco preavviso e sostituita da un Ballo. Fu chiesto a Domingo, e lui accettò spontaneamente, sebbene non conoscesse ancora il ruolo. Imparò il ruolo in soli 3 giorni “con l’aiuto di sua moglie e le registrazioni di Gigli”.

Forse la soglia attinse… Ma se m’è forza perderti – Domingo

 

Trama: Oscar appare e consegna un messaggio di una donna sconosciuta. Avverte Riccardo di un attentato durante il ballo in maschera. Riccardo va al teatro dove il ballo in maschera è già iniziato. Lì Renato parla con Oscar e viene a sapere da lui come è vestito il governatore.

Questo ruolo ricorda immediatamente il Cherubino di Mozart. Verdi stimava molto Mozart e molto è stato scritto su questo rapporto.

Oskar è una figura dell’opéra comique, un ruolo leggero con un’allegria un po’ ingenua. Tanto più drammatico è il fatto che alla fine (inconsapevolmente) dà all’assassino la dritta in quale costume si può trovare il governatore. E alla fine il governatore muore addirittura tra le braccia di Oskar.

Sentiamo e vediamo un estratto con Sumi Jo da una produzione del Festival di Salisburgo. Herbert von Karajan morì nelle settimane di preparazione per questa produzione e fu sostituito da Georg Solti. Karajan apprezzava molto le capacità canore di Sumi Jo.

Saper vorreste – Sumi Jo

 

 

Trama: Riccardo e Amelia si incontrano. Amelia gli chiede di lasciare immediatamente il ballo. Si confessano di nuovo il loro amore e Riccardo le consegna il decreto che domani lei andrà in Inghilterra con suo marito. Commossi, si salutano.

Mentre il dramma si svolge, Verdi fa suonare un minuetto dietro le quinte, il che significa un parallelo con l’opera di Mozart, con diversi gruppi musicali che suonano contemporaneamente, come sappiamo dall’atto finale del “Don Giovanni”. Le parole concitate dei due formano un contrasto accattivante con la musica di danza aulica, sottolineando così il dramma.

Ah! Perché Qui! Fuggite- T’amo, Si, T’amo – Callas/diStefano

 

Trama: Renato li stava osservando. Salta addosso a Riccardo e lo uccide con un pugnale. I soldati attaccano Renato. Il morente Riccardo ordina la liberazione di Renato. Amelia mostra a Renato il decreto di partenza e lui si rende conto che l’onore di Amelia è rimasto intatto. Riccardo lo perdona e crolla morto.

Verdi dà sempre ai suoi personaggi positivi che muoiono un grande addio. Così a Riccardo è concessa una bella scena di morte con una grande cantilena e una melodia dolorosa.

ah perché qui…ella è pura (finale) – Callas/di Stefano

 

 

 

 

 

Raccomandazione di registrazione

 

EMI con Maria Callas e Giuseppe di Stefano sotto la direzione di Andrea Gavazzeni e il coro e l’orchestra della Scala di Milano.

 

 

 

Peter Lutz, opera-inside, la guida online all’opera UN BALLO IN MASCHERA di Giuseppe Verdi.

 

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